CONFESERCENTI ATTACCA

"Il farmer marketè una presa in giro"

Nel mirino dell'associazione i mercati degli agricoltori: "Abbiamo avuto la conferma che in molti casi i prezzi sono più alti di quelli dei negozi"

«Altro che convenienza e qualità, i mercati dei contadini sono solo una presa in giro».Attaccano a testa bassa i rappresentanti dell’Anva, l’associazione degli ambulanti aderente alla Confesercenti.Quei "farmer market", che dallo scorso settembre vengono allestiti in città una domenica al mese, non li hanno digeriti sin dall’inizio, e da subito hanno sostenuto che i prezzi fossero spesso più alti di quelli praticati nei mercatini rionali.Ieri hanno voluto dimostrarlo cifre alla mano, dopo i cinque giorni di rilevamenti fianco a fianco con i vigili urbani.
E’ emerso che, su diciotto prodotti ortofrutticoli presi in esame, in otto casi il costo sui banchi dei contadini risultava più alto di quello medio registrato nel mercato di Torrione, preso a campione per la rilevazione.Non solo. I commercianti denunciano pure la violazione della norma per cui i coltivatori diretti possono vendere solo frutta e ortaggi di loro produzione.«Sui banchi abbiamo visto anche banane, ananas, e arance siciliane - segnala il responsabile cittadino dell’Anva, Carlo Luongo - E anche quando la merce era locale, c’era una varietà tale da rendere del tutto inverosimile che provenisse tutta da terreni di proprietà. La verità è che buona parte la avevano acquistata al mercato, ecco perché i prezzi non erano così vantaggiosi come annunciavano».
Denuncia di anomalie e statistiche dei prezzi sono state inoltrate al sindaco e all’assessore all’Annona, Nello Fiore. I mercatali chiedono controlli più rigorosi in caso di nuovi "farmer market" («dieci metri quadri di terreno giustificano l’iscrizione alla categoria dei coltivatori ma non i quantitativi di fritta che abbiamo visto esposti») e suggeriscono di inserire gli agricoltori nei mercatini di tutti i giorni, eliminando la vendita domenicale.«Così i consumatori possono confrontare i prezzi e scegliere - afferma Ciro Pietrofesa, rappresentante degli ambulanti di Torrione - Perché un’altra anomalia che abbiamo riscontrato è che nei nostri mercati vige la concorrenza mentre loro hanno fatto cartello e applicavano tutti gli stessi prezzi».
Le rilevazioni nei mercati sono avvenute dall’11 al 15 febbraio, certificate da tre agenti della polizia municipale.«Le abbiamo eseguite tra le 10.45 e le 11.20, quando i prezzo sono più alti - sottolinea Pietrofesa e vorremmo che i coltivatori facessero altrettanto. Invece tra loro c’erano operatori che vendono normalmente nei mercati, e la tanto sbandierata convenienza non c’è stata. Siamo sempre noi mercatali gli unici a calmierare i prezzi».