edilizia/il blocco a costruire nell’agro

Il disegno di legge è sbagliato: l’errore scoperto da un architetto

NOCERA SUPERIORE. Lo studio di un tecnico di Nocera Superiore, inerente la norma che stabilirebbe l’inedificabilità in zona 7 e dunque su tutta la parte pianeggiante dell’Agro sarnese nocerino,...

NOCERA SUPERIORE. Lo studio di un tecnico di Nocera Superiore, inerente la norma che stabilirebbe l’inedificabilità in zona 7 e dunque su tutta la parte pianeggiante dell’Agro sarnese nocerino, potrebbe rivoluzionare le concessioni ordinarie ad edificare a Nocera Superiore e non solo.

Protagonisti della vicenda, un punto e una virgola, l’uno apparso nel disegno di legge approvato in regione Campania e l’altra comparsa per errore sul testo pubblicato e vigente. Un errore in base al quale, a Nocera Superiore, la Giunta comunale ha bloccato l’edilizia. A fare la scoperta, l’architetto Mirko Sasso, napoletano e residente nel Nocerino. «Tutto nasce da sentenze del Tar e del Consiglio di Stato che hanno determinato il blocco dell’edilizia a Sant’Antonio Abate, territorio dotato di piano di fabbricazione non adeguato al Put - spiega Sasso - a distanza di 20 anni dall’emanazione di norme che dovevano deregolamentare l’edificabilità in zona 7 del Put per Sant’Antonio e per l’Agro, succede che il Tar e il Consiglio di Stato contestano la veridicità di queste norme e la rileggono in modo differente. Questo perché sul Burc, nel testo della legge compare una punteggiatura che dà adito ad una lettura difficile».

Infatti, nel 2011, il Tar Campania boccia una concessione edilizia in zona 7. Questo principio viene introdotto al Consiglio di Stato e a distanza di due anni recepito da un commissario ad acta, a Nocera Superiore. «I consulenti tecnici del sindaco Cuofano – continua Sasso – hanno riproposto l’interpretazione giurisprudenziale e su proposta formalizzata dal responsabile dell’assetto del territorio, architetto Manzo, viene approvato un atto di indirizzo della giunta comunale che determina il blocco, in quanto il piano regolatore risalente al 1976 non è ancora adeguato al Put».

Ciò ha causato proteste da parte dei tecnici nocerini e un consiglio monotematico. La storia ha origine da quel fatidico errore. «Sono sempre stato convinto ci fosse un errore nella punteggiatura della norma. È necessario chiarire che fin dalla approvazione della legge regionale 22/93, si deve intendere che la zona 7 del territorio agro-nocerino sarnese sia stata deregolamentata».

Successivamente, nel 1994 interviene un’ulteriore modifica di legge, la 38/94, venendo pubblicato un testo con una punteggiatura infelice, a causa della quale l’interpretazione non permetteva il rilascio di concessioni ai privati in qualsiasi zona del territorio, eccezion fatta per la zona agricola dei territori comunali dotati di carta di uso agricolo. «Dalla mia ricerca, ho rilevato un errore in fase di apposizione del visto e successiva pubblicazione». Il testo del ‘94 fu proposto da Irene Sbriziolo, all’epoca assessore regionale. «La sua proposta in realtà estende l’edificabilità anche in zone pedemontane prima escluse. Questo perché l’intero ambito è considerato territorio cuscinetto posto tra la zona di interesse di tutela della Costiera amalfitana e Sorrentina e il resto del bacino».

La norma così proposta dalla Sbriziolo viene convertita in testo di disegno di legge dalla Giunta regionale e poi ratificata senza modifiche dalla quarta commissione all’urbanistica e dal Consiglio regionale. Nel testo approvato compare un punto che divide due periodi, mentre nel testo pubblicato viene introdotta la virgola. «Un errore materiale – continua Sasso – nel testo con il punto, è chiaro che se il territorio è dotato di uno strumento urbanistico generale, si possono rilasciare le concessioni ordinarie in zona 7, mentre dopo il punto si specifica che per le zone agricole è obbligatorio la carta d’uso agricolo. Due concetti differenti».

Sasso ha trasmesso tutta la sua analisi in regione e all’amministrazione.

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