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Il direttore Marino: «La Bcc tra le banche a basso rischio»

AQUARA. La Bcc di Aquara è stata inserita nel gruppetto delle banche quelle considerate a basso rischio, in un’indagine del settimanale L’Espresso. Soddisfatto il direttore generale della Bcc di...

AQUARA. La Bcc di Aquara è stata inserita nel gruppetto delle banche quelle considerate a basso rischio, in un’indagine del settimanale L’Espresso. Soddisfatto il direttore generale della Bcc di Aquara, Antonio Marino: «In Campania, tra le Bcc, solo 4 su 16 sono in area verde. I dati cui fa riferimento l’indagine sono quelli riferiti a fine 2015. A fine 2016 i dati della Bcc di Aquara sono ancora migliorati: l’attivo è passato da 326 a 334 milioni, i crediti deteriorati rispetto al patrimonio netto sono scesi dal 44,1 al 37,5 per cento, i crediti deteriorati non garantiti rispetto al patrimonio netto sono scesi dal 6,9 al 5,2 per cento, gli impieghi verso clienti rispetto al totale dell’attivo sono cresciuti dal 43,4 al 46,4 per cento. La stessa tendenza positiva stiamo registrando nel primo trimestre dell’anno in corso. Siamo perciò ragionevolmente fiduciosi verso il futuro».
Eppure Federcasse ha inviato al settimanale una lettera di “sconcerto” per la pubblicazione dello speciale sulle piccole banche. «Federcasse - dice Marino - rappresenta tutte le Bcc italiane e ha fatto bene a scrivere per precisare alcuni concetti. Evidenziando che i dati citati nell’articolo si riferiscono a fine 2015, Federcasse ha fatto presente che molte delle Bcc citate si sono poi aggregate tra loro e altre lo stanno facendo per cui la geografia delle Bcc è cambiata. Resta il fatto, a mio modesto avviso, che il credito cooperativo (ai livelli alti) è rappresentato da personaggi onesti ma di scarse capacità mediatiche per cui facciamo fatica a imporci come meritiamo. Avremmo bisogno di un Marchionne, di uno cioè molto noto e altrettanto competente che ci procurasse quell’attenzione e quel rispetto che il credito cooperativo merita».
La situazione delle Bcc regionali è in fermento. «In Campania - conferma Marino - vi sono 16 Bcc ma progetti di fusione in corso. Abbiamo complessivamente nella Regione ben 156 sportelli e siamo sicuramente le banche più vicine agli “scartati”, come dice Papa Francesco».
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