Il direttore della Città: "Buona festa di San Matteo ai salernitani"

SALERNO. Oggi all’interno della Città i lettori trovano un piccolo ma importante regalo. Il testo del Vangelo secondo Matteo, presentato dall’arcivescovo Luigi Moretti e arricchito da dieci grandi illustrazioni eseguite dall’artista salernitano Licio Esposito e dai commenti del biblista Giuseppe Bellia. Su questa nostra scelta va spesa qualche parola.

Come mai infatti un quotidiano pubblica un testo che di certo è già presente in tutte le case? Dov’è la novità? Una prima spiegazione è questa: per noi regalare questo inserto di 20 pagine che troverete al centro del giornale ha il senso di una forte sottolineatura della festa dei salernitani in onore del loro patrono. È un invito a rileggere o leggere per la prima volta con attenzione e nel giorno più giusto un testo che ha aspetti teologici e religiosi fondamentali ma che, da un punto di vista puramente civile, racchiude buona parte della nostra cultura (come e forse più di ogni altra lettura biblica), attraversando storia, antropologia, semiologia e tante altre materie e scienze. Non date le perle ai porci, lo spirito è forte ma la carne è debole, non seminare zizzania.

Ecco, questi nostri quotidiani modi di dire (e tanti altri) provengono proprio dal Vangelo di Matteo che dunque è un documento straordinariamente vivo nel nostro Dna culturale. Rileggerlo, e vale anche per i laici e i non credenti, non può che farci bene. Abbiamo chiesto all’arcivescovo di Salerno una breve presentazione, ed egli da ecclesiastico invita giustamente a una “lettura orante”: San Matteo, dice, lo si conosce nel Vangelo. E aggiunge: che senso avrebbe una festa di cui si ignora il festeggiato o lo si conosce solo per sentito dire? Non gli si può certo dar torto. All’arcivescovo Moretti va il più sincero ringraziamento della redazione della “Città”.

Padre Giuseppe Bellia, teologo e archeologo, coordinatore del Comitato di studi neotestamentari dell’Associazione biblica italiana – un organismo della Conferenza episcopale – ci ha spiegato in maniera semplice e brillante l’essenza teologica del testo e come San Matteo lo abbia organizzato in cinque grandi discorsi, a cominciare dalle cosiddette beatitudini. In più ha individuato per noi i nove momenti più importanti, che ci hanno fornito una guida per le illustrazioni.

Le tavole di Licio Esposito – che già fa parte della famiglia della “Città”, essendo un nostro prezioso collaboratore - sono un grande valore aggiunto. Sfuggendo a ogni raffigurazione tradizionale, diciamo così catechistica, Licio si è esplicitamente ispirato al “Vangelo secondo Matteo” di Pierpaolo Pasolini. Film nel quale, vale la pena di ricordarlo ancora, è comparso come attore anche il grande poeta salernitano Alfonso Gatto. Ne è venuta fuori davvero una versione del tutto nuova dell’iconografia dei vangeli.

Lontana da ogni conformismo e da ogni banale rappresentazione. Dalle inquadrature ai colori scelti, le illustrazioni ci invitano a leggere con occhi nuovi tutto il testo. Non ci resta dunque che augurare ai salernitani una buona lettura.