Il debutto di Napoli Per la prima volta parla da sindaco

Quasi intimorito siede sulla poltrona di primo cittadino Molti si congratulano, il centrodestra auspica nuovi rapporti

SALERNO. Quasi intimorito si è seduto su quella poltrona che per venti anni è stata appannaggio di Vincenzo De Luca. Ieri mattina Vincenzo Napoli è arrivato puntuale alle dieci ed ha presieduto il suo primo Consiglio comunale da sindaco e fino a quando non ha preso la parola è stato letteralmente ricoperto di complimenti che gli sono arrivati sia da destra che da sinistra. Tutti a fare gli auguri e a congratularsi con lui, con i consiglieri di centrodestra che hanno auspicato anche l’inizio di un rapporto diverso con i rappresentanti dell’opposizione. Lui ha ascoltato tutti, non si è mai alzato dalla sedia anche nei momenti più duri di polemica (a differenza del suo predecessore) e alla fine ha fatto il suo intervento, quello che ha chiuso l’Assise. Non è andato a braccio come faceva De Luca; ha preferito segnare i passaggi più importanti dato che si trattava del suo primo discorso. «Sono grato a quanti hanno espresso parole di stima nei miei confronti – ha esordito – Siamo qui per puro spirito di servizio e per portare a termine un programma ambizioso che è sotto gli occhi di tutti». Nonostante la nomina, ha tenuto a ribadire che «Enzo De Luca è in campo e questo non è un Consiglio consuntivo sulla sua persona. Farà valere le sue prerogative ovunque». Un messaggio lanciato a quanti già tiravano le somme degli ultimi venti anni di gestione della cosa pubblica. E sempre per questo motivo ha anche voluto ricordare che nel corso di questi anni, «abbiamo pensato al cittadino che non vota per partito preso. Abbiamo parlato a quella parte della città fatta di cittadini senza partito il cui interesse è verso ciò che può andare meglio. A loro ci siamo rivolti con messaggi semplici ma non semplicistici. E per questo motivo il risultato delle ultime elezioni non è attribuibile all’ironia della sorte». Insomma, ragionamenti per spiegare che lui è perfettamente in linea con il suo predecessore.

«L’azione di De Luca non viene scalfita, noi non dobbiamo dimostrare niente a nessuno. Noi continuiamo a lavorare sereni perché vogliamo una pubblica amministrazione che sia orientata al raggiungimento dei risultati e non alla produzione di carta». E quindi l’avviso che suona quasi come una minaccia per alcuni. «Noi siamo pronti a votare in qualsiasi momento. Fosse anche dopodomani e questo possiamo affermarlo con sicurezza. Abbiamo la coscienza a posto di aver bene operato». Anche se ha tenuto poi a precisare che, in merito al momento del voto, non «sono in grado di potermi pronunciare perché non è nelle mie disponibilità. Noi però lavoreremo fino all’ultimo secondo». Insomma, Napoli sarà ligio al suo ruolo e procederà nel solco del suo predecessore. Intanto Roberto De Luca, il figlio minore dell’ex primo cittadino, ieri ha seguito tutto il Consiglio tra i banchi del pubblico, in compagnia di alcuni amici e di qualche collaboratore del padre.

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