la vertenza

Il Cuc sede del forum dei giovani

Club universitario cavese al forum dei giovani. Questa la decisione presa dal sindaco, Marco Galdi. Con questa decisione Galdi ha annullato la proposta del consigliere Massimiliano Di Matteo di...

Club universitario cavese al forum dei giovani. Questa la decisione presa dal sindaco, Marco Galdi. Con questa decisione Galdi ha annullato la proposta del consigliere Massimiliano Di Matteo di poter fare della struttura un teatro comunale ma, nel contempo, la scelta, è in controtendenza con le aspettative dell’attuale presidente del Cuc, Annamaria Garofalo che sta lottando per tenere in vita il centro dove si ritrovano ben 250 anziani.

Dopo 66 anni rischia di scomparire lo storico Cuc nella sede della villa comunale di viale Crispi. L’amministrazione ha deciso di non rinnovare il contratto al Club universitario cavese per concedere gli spazi al forum dei giovani. A partire da ottobre 2015 i locali dovranno essere liberati. A nulla sono valsi gli incontri con il sindaco, Marco Galdi, nonostante l’intenzione del presidente Garofalo di sanare i debiti pregressi. Chiedeva un nuovo contratto basato sul servizio sociale che il Cuc sta dando alla città. Infatti il sodalizio rappresenta non solo l’associazionismo cavese ma anche un punto di incontro socio culturale della città senza scopo di lucro, oltre ad essere importante per i 250 anziani che frequentano il sodalizio. Pur di mantenere il sodalizio la Garofalo ha chiesto al comune di concederle una rateizzazione dei debiti. Richiesta che le è stata rigettata. «Ora che si avvicinano le elezioni amministrative tutti vogliono dare la Cuc una propria destinazione. Chi parla di teatro, chi del forum dei giovani, chi di qualcosa altro. Io dico che va bene tutto ma non bisogna eliminare l’aspetto sociale che il Cuc riveste con gli anziani. Purtroppo, le mie richieste non sono state prese in considerazione. Ho garantito di voler pagare gli arretrati con una congrua rateizzazione. Così si rischia di mettere in mezzo ad una strada circa 500 persone tra soci anziani, associazioni ed altri».

Annalaura Ferrara

©RIPRODUZIONE RISERVATA