Il crac Alvi, ascesa e tramonto di un protagonista

Negli affari e in politica Angelo Villani, ex presidente della Provincia, è stato ai vertici della scena salernitana.  Ha iniziato nella fila della Dc

Salerno. Laureato in medicina aprì anche un ambulatorio, ma poi si è dedicato anima e corpo all’azienda di famiglia, che gestiva con le sorelle e, soprattutto, alla sua grande passione, la politica. Angelo Villani, ex presidente della Provincia, ha iniziato nella fila della Dc.

• All’inizio ha fatto riferimento alle posizioni dell’ex sottosegretario andreottiano, Paolo Del Mese, e tra il 1992 e il 1994 è stato sindaco di Nocera Superiore. Poi, con il dissolvimento dello scudocrociato, ha aderito al Partito popolare, che in provincia di Salerno era costituito essenzialmente dai demitiani. Così Villani è diventato, un po’ alla volta, il punto di riferimento dell’ex presidente del Consiglio. Contribuisce, prima con la candidatura della sorella Antonia al parlamento europeo, e poi con la sua al Consiglio regionale ai successi del Ppi nel Salernitano. Villani ale regionali del 200 è il primo degli eletti dei popolari con ben 19mila voti di preferenza. Nel frattempo diventa coordinatore provinciale della Margherita e nel 2004 si dimette da consigliere regionale per candidarsi alla presidenza della Provincia a capo di una coalizione di centrosinistra. Viene eletto con il 51 per cento dei consensi e succede ad Alfonso Andria che da Palazzo Sant’Agostino approda al Parlamento europeo. Tra i due non c’è mai stato feeling politico, anche perché Villani non è stato mai molto amato dai popolari. Nel 2005, alla festa regionale della Margherita a Pontecagnano, Villani rompe con De Mita propugnando il rinnovamento del partitito, anche generazionale. Si avvicina prima a Rutelli e successivamente al ministro Fioroni.

• Con la nascita del Partito democratico, Villani crea un asse con Vincenzo De Luca, in contrapposizione alla componente dei bassoliniani e dei demitiani. I due sostengono la candidatura di Piccolo alla segreteria regionale, ma vengono sconfitti e viene eletto il salernitano Tino Iannuzzi.

• La presidenza Villani alla Provincia si caratterizza essenzialmente per l’avvio dei lavori della strada provinciale Aversana, per il completamento della Cilentana (con l’inaugurazione del tratto mancante Futani-Centola) e per il varo di un consistente piano di edilizia scolastica, finanziato con l’emissione di obbligazioni istituzionali.

• Cosa di cui va molto fiero e infatti ripete spesso che sono state realizzate più scuole durante il suo mandato che non nei dieci anni precedenti. Si interessa anche di beni culturali e recupera al patrimonio dell’Ente e alla fruizione dei cittadini Villa De Ruggiero a Nocera Superiore. Come il suo predecessore si occupa di turismo e in questo settore ricopre pure l’incarico di delegato nazionale dell’Upi, l’Unione delle Province italiane. E si deve a Villani pure l’intuizione di delocalizzare gli uffici della Provincia accanto alla Centrale del latte, progetto poi ripreso e messo in cantiere dall’attuale amministrazione di centrodestra, presieduta da Edmondo Cirielli.

• Nel 2009, infatti, Villani si ricandida alla presidenza della Provincia ma non viene rieletto. Con gli amici più fidati si lamenta dello scarso sostegno degli ex popolari. Qualche mese, a dicembre dell’anno scorso, vengono a galla tutte le difficoltá economiche del Gruppo Alvi, la richiesta di fallimento e l’inchiesta per bancarotta fraudolenta. L’arresto sembra imminente e Villani consegna spontaneamente il passaporto alla magistratura.

• Passano i mesi e il pericolo sembra scampato. Torna a presentarsi nei banchi del Consiglio provinciale, abbandona il gruppo del Pd e passa in quello misto. Ormai l’esperienza di centrosinistra è alle spalle e guarda di nuovo al centro.

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