uno spiraglio per i conti 

Il Consiglio autorizza la sindaca al riequilibrio finanziario

La proposta deliberativa passa all’unanimità. Forte dei ventitré sì incassati in aula consiliare, Cecilia Francese prova a ridefinire con il ministero degli interni e con la Corte dei Conti il piano...

La proposta deliberativa passa all’unanimità. Forte dei ventitré sì incassati in aula consiliare, Cecilia Francese prova a ridefinire con il ministero degli interni e con la Corte dei Conti il piano di riequilibrio finanziario pluriennale. E mentre l’opposizione incalza la giunta sulla vendita di proprietà del Comune, i pattisti chiedono conto della proposta di valorizzazione, bacchettano la sindaca sulla risposta mai giunta e lanciano un grido d’allarme: «L’Americanino non va venduto!».
Alle 18,30 d’un mercoledì di metà gennaio, a Palazzo di Città si svolge la prima riunione consiliare del 2018. Sono assenti solo Gerardo Motta ed Egidio Mirra. L’assessore al bilancio, Maria Catarozzo, illustra la proposta deliberativa attraverso la quale il Comune di Battipaglia vuole provare a spalmare fino a vent’anni il disavanzo da ripianare: uno spiraglio lasciato aperto dalla Legge di bilancio 2018, che in molti hanno chiamato «salva-Napoli» e che potrebbe far comodo pure a Battipaglia. Si può raddoppiare la durata massima del programma di riequilibrio, fino a vent’anni, se il rapporto tra passività e impegni di spesa superi il 100 per cento.
D’altronde a Palazzo si fanno i conti ancora con il piano di riequilibrio finanziario pluriennale approvato dalla Corte dei Conti a giugno del 2014: un disavanzo da 12,3 milioni di euro da ripianare in dieci anni. «La delibera di oggi - spiega la Catarozzo - fa sì che l’Ente possa godere di questo nuovo spiraglio, ma serve sempre la risposta della Corte dei Conti. Entro 45 giorni, il Consiglio sarà chiamato a rideterminarsi per vedere se è possibile rimodularlo e in quali termini».
Una proposta che piace anche ai pattisti, che però riservano pure delle stilettate alla Francese. Valerio Longo tira le orecchie alla sindaca: «A maggio 2017 presentammo una proposta per la valorizzazione dei beni da alienare, ma non abbiamo ricevuto risposta». Si parla degli immobili che il Comune deve cedere per attenuare il fardello debitorio: dopo il Palazauli e il chiosco, «nei prossimi giorni si venderanno per 100mila euro i terreni dell’ex sorgente Festola», annuncia l’assessore Laura Toriello. A chiederne conto è Luigi D’Acampora dall’opposizione: «Si faccia presto». E qualche pattista fa un distinguo e si rivolge alla sindaca: «Qualche anno fa - dice Roberto Cappuccio - ti impegnasti a stralciare l’Americanino dai beni in vendita. Mantieni la promessa». E la Francese assicura: «Se dico una cosa, non mi tiro indietro».(c. l.)
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