«Il consigliere Di Nardo è incompatibile» 

Agropoli, l’accusa di Abate: «È in causa col Comune per il lido che gestisce». L’interessato: «Non ho proposto il ricorso»

AGROPOLI. Prima rogna per l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Adamo Coppola. È convocato per il prossimo lunedì il secondo consiglio comunale del nuovo corso amministrativo. Tra gli argomenti all’ordine del giorno, oltre alla nomina dei rappresentanti del consiglio dell’Unione dei comuni Alto Cilento e una variazione di bilancio, c’è la contestazione della causa di incompatibilità del consigliere comunale di maggioranza Eleodoro Di Nardo. Incompatibilità che secondo il consigliere di minoranza Agostino Abate «esiste effettivamente».
La stessa incompatibilità è stata sollevata da Carlo Scalzone, titolare del lido Azzurro, da tempo in “guerra” con Di Nardo .Ed è proprio lui a spiegare il motivo della segnalazione al consiglio comunale: «Il neo eletto consigliere Di Nardo ha pendenze giudiziarie con il comune di Agropoli. In particolare ha ricevuto dall’Ente, tempo fa, un’ordinanza di abbattimento dell’immobile che ospita il Lido Oasi, che egli gestisce in comproprietà con la sua famiglia, con conseguente ripristino aree. Tale ordine prevede infatti che quelle aree, che ospitano lo stabilimento balneare, abbiano invece altra natura: devono essere destinate a verde e parcheggi. La famiglia Di Nardo ha fatto appello al Consiglio di Stato alla sentenza del Tar (n. 951 del 2011)».
Inoltre secondo Scalzone ci sarebbe un ulteriore motivo di incompatibilità per un «ricorso presentato a nome della sorella di Di Nardo, comproprietaria dello stabilimento, che si è opposta ad un progetto di ristrutturazione del mio lido, regolarmente autorizzato dal comune».
Di altro avviso il diretto interessato, eletto consigliere comunale di maggioranza, nella lista Idea Comune, civica a sostegno del primo cittadino Coppola alle scorse elezioni amministrative dell’11 giugno scorso. «Non ho mai intentato causa contro il Comune di Agropoli - afferma Di Nardo - io rientro in una causa relativa ad una concessione, come cointeressato. Un soggetto terzo ha fatto opposizione ed è questa persona ad avere intentato la lite quindi contro il comune, l’Ente invece si è costituito a nostro favore. Figuro nel ricorso - specifica - ma non sono io ad averlo proposto, con la mia famiglia ci siamo costituiti solo per difenderci. Sono tranquillo in merito a questa situazione, se così non fosse non mi sarei candidato alle scorse elezioni, non avrebbe avuto senso partecipare».
La procedura in questione non ha un iter breve. A spiegarlo è il consigliere di minoranza, Consolato Natalino Caccamo (M5S): «Qualora venisse votata l’incompatibilità del consigliere Di Nardo, cosa che non avverrà considerando che fa parte della maggioranza, questi avrebbe tempo 20 o 30 giorni per depositare le sue memorie difensive. In questo frangente, potrebbe addirittura terminare questa lite, arrivando a sentenza e quindi terminerebbe il motivo stesso della lite, in cui Di Nardo si trova coinvolto ma indirettamente per un’ordinanza di demolizione emessa dal comune». Secondo il consigliere Abate, «seppure il consiglio votasse contro l’incompatibilità del consigliere Di Nardo, contro i provvedimenti illegittimi ci sarebbe sempre tempo e modo di fare ricorso».
Andrea Passaro
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