Il condominio non sarà demolito 

Scongiurato l’abbattimento dell’edificio a Santa Maria del Rovo inserito nella “lista nera”

Abbattimento scongiurato per il condominio di via Santa Maria Del Rovo, nell’omonima frazione, che nelle scorse settimane era finito nel calderone degli immobili a rischio ruspe per una serie di irregolarità riscontrate dall’ufficio abusi edilizi di Palazzo di Città.
La ditta costruttrice, stando a quanto fatto sapere, ha provveduto ad integrare la documentazione a supporto della regolarità del fabbricato e dal Comune si è disposta la rettifica di un provvedimento già notificato ad aprile. Niente demolizione, dunque, ma inquilini e proprietari ora avranno novanta giorni di tempo per sanare piccole irregolarità comunque rilevate dalle autorità ed evitare così di incorrere in sanzioni amministrative che arriverebbero fino a 20 mila euro.
È quanto si evince dall’ultima ordinanza dirigenziale che, di fatto, sostituisce e corregge un precedente provvedimento, datato aprile 2018, che aveva letteralmente mandato nel panico i dodici condomini dell’immobile di Santa Maria Del Rovo. Dal nuovo documento emerge che – a seguito di un’integrazione della documentazione presentata dalla ditta costruttrice dell’immobile e di successivi sopralluoghi effettuati dall’ufficio abusi edilizi del Comune – sarà cura dei destinatari dell’ordinanza «provvedere a proprie spese, entro e non oltre novanta giorni dalla data di notifica del provvedimento, le opere abusive realizzate in via Santa Maria Del Rovo e di ripristinare lo stato dei luoghi».
Il condominio in questione era stato oggetto di una serie di polemiche, circa un mese fa, in seguito alla ricezione da parte degli inquilini e della ditta costruttrice di un provvedimento amministrativo che lasciava pochi dubbi di interpretazione: per l’altezza dell’immobile e l’eccessiva prossimità rispetto alla pubblica strada, il fabbricato era considerato abusivo e insanabile.
Non si erano persi d’animo, però, i costruttori che prontamente avevano risposto avviando le procedure per rivolgersi al Tar e chiedere un eventuale risarcimento danni. A riguardo, Antonio Di Giovanni, legale rappresentante dell’A.T.I. Di.Gi-D’Amato, coadiuvato dall'architetto Carmine Timpone, aveva impugnato la prima ordinanza del Comune anche alla luce di una consulenza tecnica d'ufficio fatta eseguire nel 2011 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno a firma del consulente tecnico, l'ingegnere Guglielmo Santaniello che concludeva per la piena conformità dell’edificio e per legittimità di tutti gli atti.
A quanto pare, tale consulenza tecnica era stata completamente ignorata dal Comune. Da quella presentata dall’A.T.I. Di.Gi-D’Amato – presa ora in considerazione dalla rettificata ordinanza dirigenziale – si evince che «l'edificazione della palazzina in oggetto, è stata eseguita nel rispetto degli standard urbanistici di zona” e risulta pertanto “legittima, in quanto rispetta i parametri e gli indici previsti dal Piano di Edilizia Economica e Popolare adottato con Delibera di Giunta Municipale nel maggio 2005».
Giuseppe Ferrara
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