Il Comune versa in ritardo la cessione del “quinto”

È quanto sostiene in un’interrogazione al sindaco il consigliere Adinolfi del Pdl «Comportamento illegittimo, alcuni dipendenti hanno pagato interessi e penali»

«È incredibile che un sostituto di imposta pubblico possa trattenere le somme ai dipendenti e non riversarle puntualmente. Pare che il Comune di Salerno faccia spesso così!». A sostenerlo è il consigliere comunale del Pdl Raffaele Adinolfi .

Il capogruppo Pdl-Arechi sulla vicenda ha presentato un’interrogazione al sindaco, al segretario generale, all’assessore al Bilancio, , al dirigente del Settore economico finanziario e per conoscenza anche alle organizzazioni sindacali, per sapere «se è vero che l’amministrazione in molte circostanze ha trattenuto dalle buste paga dei dipendenti somme che non ha provveduto a riversare puntualmente alle società finanziarie causando un danno ai dipendenti».

Adinolfi sostiene chegli sono pervenute diverse segnalazioni «secondo le quali il comune di Salerno non ha versato puntualmente alle società finanziarie le somme trattenute mensilmente ai dipendenti che hanno contratto prestiti. Tale comportamento – scrive nell’interrogazione – oltre a determinare una sostanziale appropriazione indebita di somme da parte del Comune di Salerno può causare ai dipendenti un notevole danno economico poiché gli stessi possono essere chiamati a corrispondere interessi e/o penali causati dal ritardato versamento da parte del comune».

Nell’interrogazione il capogruppo Pdl-Arechi rivela «che in alcuni casi sono pervenute ai dipendenti lettere di preavviso di interessi o penali da parte delle società finanziarie; in altri casi alcuni dipendenti non sapendo nulla sono stati costretti - in sede di estinzione anticipata del prestito - a corrispondere svariate centinaia di euro per penali e interessi causati dall’illegittimo comportamento dell'amministrazione».

Secondo Adinolfi «tale illegittimo comportamento dell’amministrazione, laddove i dipendenti si rivalessero sull’amministrazione per veder risarcito il danno subito, determinerebbe un danno erariale. In tal caso, infatti, il danno non sarebbe causato al singolo dipendente ma alla cittadinanza tutta».

In conclusione, affermando che «le somme trattenute ai dipendenti non sono risorse del Comune e pertanto non devono e non possono essere in alcun modo utilizzati dall'amministrazione per altri scopi o finalità», il consigliere Adinolfi chiede anche di sapere «quali provvedimenti intende adottare l'amministrazione per evitare che in futuro possano ripetersi tali intollerabili episodi».

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