Il Comune tenta tutto per salvare la metro

Contatti informali con Trenitalia prima di bloccare il servizio Cascone: «Attendiamo che arrivi un cenno dalla Regione»

La lettera di preavviso interruzione attività che l’assessorato alla Mobilità del Comune di Salerno avrebbe dovuto inviare ieri a Salerno Mobilità e Trenitalia per confermare che dal primo aprile il servizio non avrà più copertura economica non è mai partita. Sono invece state fatte delle telefonate informali in cui si rendeva noto lo stato di cose precisando però che il Comune di Salerno aspetterà fino all’ultimo giorno utile per condannare definitivamente la metropolitana per cui tanto ha speso e che nel giro di qualche giorno potrebbe esser chiusa dopo soli cinque mesi di attività.

Lecito chiedersi quale sia, a questo punto, l’ultimo giorno utile per confermare quello che fino a qualche settimana fa sembrava essere stato scongiurato con il famoso emendamento approvato ma mai concretamente applicato, che avrebbe garantito ai salernitani due anni di servizio su ferro in città. Il sindaco De Luca e l’assessore Cascone non sanno più dove mettere le mani: «Abbiamo fatto tutto quello che potevamo e forse anche di più – ha ripetuto ancora una volta Cascone – investendo svariati milioni nella speranza che qualcuno si rendesse conto della strategicità del servizio e si decidesse a trattare Salerno al pari di altre realtà della Campania. Ora non possiamo far altro che aspettare e augurarci che alla fine, anche all’ultimo secondo, la Regione faccia quanto di sua competenza». La Regione, dal canto suo, latita. Nessuna telefonata, nessuna risposta formale o informale che sia. Come se la metropolitana di Salerno non esistesse, come se il problema non sia anche un po’ di sua competenza. Anche a Roma tutto fermo: il problema non è la copertura economica per il famoso emendamento, come qualcuno ha detto, i fondi sono infatti fermi e vincolati. L’emendamento sarebbe immediatamente sbloccato se Trenitalia e Regione si parlassero, insieme al Comune di Salerno, per trovare una formula adatta alla definizione di un accordo per il quale coi famosi cinque milioni si andrebbe ad acquistare materiale rotabile ricevendo in cambio servizio per due anni. Il blocco è determinato dal contenzioso in atto fra Regione e Trenitalia, quest’ultima non fa più credito alla Regione e non accetta implementazione di servizi senza adeguata e comprovata copertura economica.