Il Comune taglia le vacanze dei disabili

Non ci sono soldi in cassa, insorge l’opposizione che chiede di reperire le risorse in altro modo. Petizione delle famiglie

I disabili non andranno in vacanza per il secondo anno consecutivo. Il Comune non ha in cassa i soldi da destinare alla permanenza dei portatori di handicap in villaggi turistici vicino al mare, attrezzati per accoglierli. A denunciarlo con una petizione pervenuta a Palazzo di Città, sotto la quale sono state apposte oltre centocinquanta firme, sono le stesse famiglie dei disabili che hanno puntato il dito sulla condotta dell’amministrazione, già criticata lo scorso anno quando fu annunciato che l’ente comunale non avrebbe finanziato più le vacanze.

Il caso è approdato, così, nel Consiglio comunale dello scorso mercoledì pomeriggio. A puntare l’attenzione sulla questione è stato il consigliere di minoranza Vincenzo Bove, seguito a ruota dall’ex sindaco di Cava de’ Tirreni Luigi Gravagnuolo.

Il primo esponente di opposizione ha invitato l’assessore alle Politiche Sociali Vincenzo Lamberti ed il sindaco Marco Galdi a fare uno sforzo per reperire i fondi nelle maglie del bilancio.

«Se è vero che la civiltà di un popolo si misura sul modo in cui ci si occupa delle fasce deboli – ha detto Vincenzo Bove – trovo brutto che non si possano consentire le vacanze a famiglie che sono già in difficoltà: qualche giorno di relax può di certo alleviare i problemi che i diversamente abili devono affrontare quotidianamente e per un intero anno».

A Bove si è aggiunto Gravagnuolo, il quale ha chiesto che per le vacanze «siano utilizzati i fondi Pac che sono giunti al Piano di Zona e che potrebbero essere dirottati su questa iniziativa».

Pronta la risposta di Lamberti che, in prima battuta, ha escluso che possano essere usati i fondi Pac.

«Il finanziamento deve essere impiegato per intraprendere attività rivolte ai minori di età compresa tra zero e trentasei mesi ed agli anziani non autosufficienti; non può essere, quindi, adoperato per le vacanze dei disabili», ha spiegato. Ha, poi, aggiunto: «In ogni caso stiamo già verificando se è possibile fare uno sforzo in più e finanziare le vacanze per i diversamente abili».

In attesa i parenti dei disabili che l’anno scorso avevano già protestato per la mancanza di supporto economico da parte dell’ente comunale, venuto meno dopo anni in cui le ferie erano state garantite. Il taglio netto era stato anticipato già dal dimezzamento dei giorni di ferie, avvenuto due anni fa. Alle consuete due settimane al mare a cavallo tra agosto e settembre, in una struttura attrezzata in Calabria, si era passati a sette giorni sempre in bassa stagione, già ritenuti insufficienti per i parenti dei disabili i quali avevano organizzato delle rimostranze che, però, non avevano prodotto alcun risultato.

Alfonsina Caputano

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