«Il Comune può incassare 60 euro su ogni cremazione» 

Montecorvino Pugliano, il Tar respinge il ricorso presentato dai privati Legittimo il diritto d’ingresso per salma deciso dal consiglio comunale

MONTECORVINO PUGLIANO. Diritto fisso sulle cremazioni, il Tar dà ragione all'amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianfranco Lamberti e respinge il ricorso della società che gestisce la struttura di via 2 Novembre. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, sezione staccata di Salerno (sezione prima), ha pronunciato la sentenza sul ricorso proposto da Percorso Terreno S.r.l., rappresentata dal legale Marcello Fortunato, mentre il Comune era difeso dagli avvocati Antonio Brancaccio e Barbato Iannuzzi.
I fatti risalgono allo scorso mese di luglio, quando il responsabile del settore Governo del territorio del Comune ha comunicato alla Srl, di «procedere alla cremazione previa verifica dell’avvenuta vidimazione e pagamento dello speciale diritto fisso d’ingresso istituito con l’atto consiliare nella misura di 60 euro a salma, da versare nelle casse comunali», non potendo procedere in mancanza, all’espletamento del servizio di cremazione.
La tassa è stata introdotta modificando il regolamento di polizia mortuaria e dovrebbe essere pagata dai parenti dei defunti. La ditta dopo qualche giorno ha impugnato il provvedimento, contestandone la legittimità e chiedendone l’annullamento per una serie di motivi. Il Comune picentino, si costituisce in giudizio contestando il ricorso e chiedendo il rigetto. Secondo la srl, il consiglio comunale non potrebbe fissare la quantità dell’imposizione tributaria, che, invece, spetterebbe alla giunta.
«Nel caso di specie - si legge nel dispositivo della sentenza - non si controverte in materia di tributi e, quindi, di determinazione delle relative aliquote che sarebbero state di competenza della ciunta. Trattasi,di disciplina generale delle tariffe di esclusiva competenza del Consiglio. Non sussiste, stando al collegio, il presunto vizio di incompetenza».
Con un secondo motivo di ricorso la Società Percorso Terreno, contesta la presunta violazione alla convenzione sottoscritta con il Comune nel 2002. Sempre stando al ricorrente, il provvedimento impugnato avrebbe introdotto un contributo che avrebbe inciso negativamente sui proventi derivanti dalla gestione dell’impianto. Il collegio, invece, rileva, che l’atto impugnato non ha imposto alcun contributo a carico della ricorrente, in quanto il diritto di ingresso deve essere corrisposto dal privato richiedente la cremazione non residente nel Comune di Montecorvino Pugliano. «La società ricorrente non è tenuta ad alcun onere di “verifica contributiva”, ma ad una semplice verifica documentale già presente, peraltro, prima dell’emanazione del provvedimento impugnato». Il braccio di ferro tra il gestore del crematorio e il Comune Picentino, potrebbe proseguire al Consiglio di Stato.
Roberto Di Giacomo
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