«Il Comune ha sprecato milioni di euro»

Scafati, nella relazione del ministero delle Finanze evidenziati i debiti e la mancata riscossione di tasse e imposte

SCAFATI. Controlli e rilievi sui conti del Comune. La relazione del ministero dell’Economia e delle Finanze fa tremare Palazzo Mayer e mette in evidenza «le notevoli e reiterate irregolarità che hanno investito l’intera struttura contabile dell’Ente».

Le attività di controllo hanno avuto come riferimento il periodo 2010-2014 e le materie sulle quali si è incentrato il referto riguardano l’analisi del bilancio, con particolare riferimento all’indebitamento, al rispetto degli equilibri di bilancio, alla gestione dei residui ed alla corretta gestione dei servizi per conto terzi, le spese del personale, la verifica dei rapporti finanziari tra Ente locale controllante e strutture controllate. Per quanto riguarda la gestione del bilancio, all’esito degli accertamenti eseguiti è emerso che il vigente regolamento di contabilità, approvato nel consiglio comunale del 20/02/2013, risulta non adeguato alle disposizioni normative. Le tabelle della relazione evidenziano da un lato un basso e preoccupante valore del tasso di smaltimento dei residui attivi di parte corrente e dall’altro un valore più elevato relativamente alla velocità di smaltimento dei residui passivi di parte corrente. È evidente che un andamento così sbilanciato in favore delle riscossioni in conto residui, soprattutto di spesa corrente, ha determinato continui squilibri di cassa che hanno generato la situazione di sofferenza finanziaria. Nel complesso la gestione di cassa dei residui presenta un saldo negativo per l’importo di 66.949.125 euro. Criticità nella riscossione dei residui attivi si riscontrano con riferimento agli accertamenti relativi alla tassa per lo smaltimento dei rifiuti urbani (Tarsu).

Risulta ancora da riscuotere, al 31/12/2014, un importo pari a circa il 30 per cento del valore iniziale. Relativamente al residuo “Recupero Ici evasa anni pregressi” risulta da riscuotere la somma di novecentomila euro, per il residuo “ICI anno 2011” risulta da riscuotere 756.815 euro mentre per il residuo Tarsu l’importo da riscuotere è pari a 1.366.323,78 euro. Dalla verifica risulta come non vengono rispettate le norme di ordinata contabilità che prevedono la giusta imputazione delle operazioni di incasso. «Questo modo di operare – si legge – contrasta con i principi di ordinata contabilità e determina un alterazione del bilancio che perde la sua funzione di che rappresenta correttamente l’andamento della gestione dell’Ente». La relazione è venuta alla luce in seguito alle proteste delle opposizioni. «Emergono vicende preoccupanti in merito alla gestione del bilancio e dei conti – affermano Marco Cucurachi e Michele Grimaldi (Pd) – Sconcertante la volontà di nascondere la relazione». Così Mario Santocchio (FdI): «I bilanci non sono attendibili. Aliberti sta buttando la città nel precipizio».

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