Il Comune dice no al locale scolastico intitolato a Siani 

Bocciata la proposta per il giornalista ucciso dalla camorra Ma la sindaca frena: «È stato solo un errore, rimedierò»

L’impegno contro i clan non vale il padiglione di una scuola. “Sfavorevole”: con cinque sillabe, a Palazzo di Città, s’archivia la pratica con la proposta di intitolare a Giancarlo Siani un locale di una scuola. Siani, ventisei anni, cronista de “Il Mattino” fu assassinato dalla camorra per il suo lavoro di inchiesta giornalistica. Per catturare i suoi assassini ci son voluti ben 12 anni ma alla fine sono arrivate le condanne definitive per killer e mandanti. Il preside e i suoi prof avrebbero voluto intitolare uno dei padiglioni della “Fiorentino” al giornalista trucidato dalla camorra. È quel che s’apprende leggendo il verbale di una riunione della commissione toponomastica, sottoscritto da Cecilia Francese, sindaca e presidente del gruppo di lavoro. Lei dice d’essersi distratta: «Ho firmato il documento senza leggerlo attentamente; nella prossima riunione se ne riparlerà».
In sala giunta, la Francese incontra gli ex sindaci Enrico Giovine, Enrico Garofano e Bruno Mastrangelo. È la commissione toponomastica, che si riunisce per elaborare proposte di denominazione di strade, piazze e luoghi pubblici e per esaminare le istanze d’intitolazione trasmesse all’Ente. Sul tavolo ci sono otto richieste: spicca un foglio col logo d’una scuola, la “Francesco Fiorentino”, arrivato in Municipio ad ottobre 2016. Forte di una delibera del consiglio d’istituto, il dirigente scolastico Dario Palo aveva richiesto all’amministrazione d’intitolare uno dei padiglioni delle elementari di via De Gasperi a Siani freddato dai clan nel settembre del 1985. Un’istanza significativa, quella del preside e dei docenti, in una città che nel 2014 è stata oggetto di un decreto di scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche. La commissione toponomastica, però, emette parere sfavorevole: istanza bocciata, stando a quel che viene fuori dal verbale. I quattro propongono intitolazioni a sette tra i loro predecessori (Matteo Barra, Licio Petrone, Mario D’Elia, Pasquale Rago, Francesco Crudele, Domenico Vicinanza e ed Elio Carucci) e al primo parroco stimmatino battipagliese Michele Matussi e dicono sì a piazza monsignor Fortunato Maria Farina, al monumento al soldato Carmine Pellegrino e al nuovo viale della Previdenza; rinvii per Carmine Battipede, protagonista della storica “Città dei Ragazzi”, per la Capitaneria di Porto e per il segretario missino Giorgio Almirante; no, invece, al padiglione Siani. Letto, confermato e sottoscritto: c’è pure la firma della sindaca. «Non siamo stati ancora informati – commenta Palo – ma la notizia ci amareggia: volevamo che la nostra iniziativa fosse un prosieguo di quelle attività poste in essere dalle ultime amministrazioni in materia di legalità, e non comprendiamo il perché del no». Il preside prova a ipotizzare: «Forse è perché nel frattempo, proprio su proposta del Comune e degli eredi, il primo padiglione è stato intitolato a Domenico De Sio e ad Annunziata Tatò, i primi due maestri di Battipaglia…». Nel 2016, con la modulistica per l’anagrafe scolastica ferma al palo, non c’erano ancora i codici meccanografici degli altri due padiglioni, e si poteva andare solo sul primo. Ora, però, un edificio vale l’altro. «Il verbale è errato – tuona la Francese – perché avevamo deciso di rinviare la discussione su Siani, e non di bocciare la proposta; ho sbagliato a firmare il documento senza leggerlo attentamente, visto che la priorità era viale della Previdenza, che doveva andare subito in giunta; giovedì ci rivedremo e porterò quest’istanza come primo punto all’ordine del giorno». Anche Mastrangelo smentisce: «Avevamo dato delle priorità, privilegiando ex sindaci e persone che avevano avuto un ruolo nella storia di Battipaglia; dopo avremmo discusso di Siani, di Battipede e delle altre richieste».
Carmine Landi
©RIPRODUZIONE RISERVATA