Il Comune di Salerno rischia di sforare il patto di stabilità

Lo sforamento legato alla nuova asta di immobili. Cancellati dal bilancio crediti non più esigibili per milioni di euro

Il Comune di Salerno rischia di sforare il patto di stabilità. Il pericolo è messo su nero su bianco nella delibera di giunta che ha dato il via libera alla nuova asta di immobili comunali. Se anche stavolta l’esito della vendita non risponderà alle aspettative, Palazzo di Città avrebbe serie difficoltà a rispettare i dettami della legge. Tanto più che la gara per la cartolarizzazione, da cui si attendeva di incassare entro fine ottobre 9 milioni di euro, è andata deserta perché gli istituti bancari non l’hanno considerata conveniente. Ora si punta tutto sul nuovo pacchetto di immobili messi in vendita, in una corsa contro il tempo per provare a riequilibrare i conti entro la fine dell’anno. C’è da ripianare il disavanzo del consuntivo 2011: circa 7 milioni di segno negativo dovuti in larga parte alla cancellazione dal bilancio di una parte dei crediti non più esigibili. Il Comune ha approvato nei mesi scorsi una manovra correttiva che puntava quasi tutto sull’alienazione del patrimonio e sul finanziamento della cartolarizzazione da parte delle banche. Finora, però, molti immobili sono rimasti invenduti nonostante più aste al ribasso, e si sta ancora cercando di stilare un nuovo bando che convinca gli istituti bancari ad attivare le linee di credito per la municipalizzata Salerno Patrimonio, a cui è affidata la valorizzazione e la vendita di una lista di beni. Nel frattempo il monitoraggio sul rispetto del patto di stabilità ha evidenziato «uno scostamento significativo rispetto a quello programmato», confermato dalla proiezione al 31 dicembre «qualora non si riuscissero a concretizzare entro la citata data le riscossioni previste in bilancio per effetto dell’alienazione dei beni patrimoniali». Per questo, dopo il fallimento dell’avviso di manifestazione d’interesse rivolto alle banche, il Comune ha subito disposto una nuova asta pubblica per la vendita di appartamenti e negozi, con l’obiettivo di «tendere concretamente al raggiungimento del vincolo del patto di stabilità ed al ripristino dell’equilibrio di bilancio, con ripiano del disavanzo di amministrazione».

In vendita, con un bamdo che scade il 6 novembre, ci sono 10 abitazioni, 14 negozi, 10 depositi e 4 box per auto, ubicati sia in centro che nella zona orientale. Alcuni vanno all’asta per la prima volta, ma la grande maggioranza è già stata messa sul mercato nei mesi scorsi ed ora l’ente ci riprova con un ulteriore ribasso del venti per cento. Tra questi un appartamento di 224 metri quadri a via Marino (tra via Santi Martiri e piazza della Concordia) in vendita per 736mila euro, e i locali di via Arce che furono del barbiere Picardi, valutati 624mila euro a base d’asta. Poi alcune abitazioni a via Centola a Torrione e via Madonna di Fatima a Pastena, due depositi in via Mercanti, molti negozi nel quartiere Sant’Eustachio e a Monticelli. I box per le automobili si trovano a Torrione nel parcheggio interrato di piazza Gloriosi, con ingresso da via Santamaria, e costano poco meno di 29mila euro. (c.d.m.)

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