Il Comune affitta 21 ettari di montagna a 1200 euro l’anno 

È disponibile una vasta area in località Piana delle Vacche Le caratteristiche del terreno rendono però difficile l’affido

Fittasi terreno di 21 ettari al costo di 1200 euro all’anno. Potrebbe essere questo l’ideale cartello affisso dall’amministrazione comunale sarnese davanti al vasto appezzamento situato in località Piana delle Vacche. L’offerta fa effettivamente parte dell’avviso predisposto dal Comune per una manifestazione di interesse a prendere in affitto un fondo rustico di oltre 200mila metri quadrati nella località indicata: si cercano enti, associazioni o società interessate alla concessione.
La storia della proprietà del vasto terreno parte da lontano: a seguito dello scorporo del Comune di Sarno dalla comunità montana Vallo di Lauro-Baianese, avvenuto con la Legge Regionale 31/94, il terreno diventò di competenza dell’amministrazione provinciale di Salerno, la quale aveva il compito di curarne la conservazione e il miglioramento. E anche l’amministrazione comunale di Sarno, quale proprietaria di una vasta area montana di quella zona, con una delibera di giunta si dichiarò favorevole all’affidamento dell’intero patrimonio boschivo alla Provincia di Salerno, con una specifica delega all’attuazione di tutti gli interventi necessari per una compiuta manutenzione dello stesso.
Al momento, però, quel patrimonio boschivo che avrebbe dovuto essere migliorato e conservato dalla Provincia - versa in uno stato di abbandono e degrado, poiché la stessa Provincia non riesce a gestire quell’area tanto vasta. Inoltre, la collocazione del fondo in alta montagna e fuori dal centro abitato, lo espone all’assenza di qualsivoglia forma di controllo, tant’è che risulta abbandonato e privo di cura; anzi, lo stesso è potenzialmente interessato allo sversamento e deposito di materiale di ogni genere. Inoltre anche i proprietari e i coltivatori dei fondi confinanti hanno evidenziato la scarsa cura di quel bene di proprietà pubblica, con il proliferare di covi di animali che arrecano danno alle loro colture, oltre alla formazione di veri e propri depositi incontrollati di rifiuti di ogni genere.
Per di più, una gestione diretta ed in proprio da parte del Comune di Sarno, con l’utilizzo del proprio personale, di un bosco di oltre 200mila metri quadrati, andrebbe a discapito di altri servizi di interesse pubblico, oltre che comportare notevoli costi che l’Ente non sarebbe naturalmente in grado di sopportare. L’amministrazione comunale ha così ritenuto opportuno di ricorrere all’affidamento in conduzione a terzi, a titolo oneroso, per un canone di 1200 euro annui e la durata di sei anni, di quel vasto patrimonio verde boschivo e montano.
Danilo Ruggiero
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