il dibattito

«Il Comune acceleri per il registro delle unioni civili»

Una riflessione lunga, variegata ed appassionata per «una battaglia di civilà». Si è tenuto ieri sera al Museo dello Sbarco il convegno “Omofobia e transfobia, la lunga strada verso la libertà”,...

Una riflessione lunga, variegata ed appassionata per «una battaglia di civilà». Si è tenuto ieri sera al Museo dello Sbarco il convegno “Omofobia e transfobia, la lunga strada verso la libertà”, organizzato dall’antenna territoriale Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali del dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di cui Lorenzo Forte è operatore regionale. «Questo incontro – ha detto Forte riportando anche i dati allarmanti emersi dopo i primi mesi di attività Unar – rappresenta un’occasione per sottolineare la necessità di una legge nazionale contro le discriminazioni legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere». Presenti, fra gli altri, il senatore del Movimento 5 stelle Andrea Cioffi; Michele Giarratano, responsabile sportello legale Arcigay nazionale; Paolo Patanè, già presidente Arcigay nazionale; l’avvocato Miguel Coraggio, dell’esecutivo “Rete Lenford”, avvocatura dei diritti Lgbt, Angelo Caramanno in rappresentanza dell’amministrazione comunale ed Ottavia Voza, segretario nazionale Arcigay e presidente della sezione salernitana.

«Come 5 stelle – ha detto Cioffi – ci siamo sempre battuti per i diritti e siamo stati primi a proporre questa legge e la sosterremo perché l’Italia si metta al passo con l’Europa, anche se questo è solo uno dei tanti gap». Attraverso le parole di Caramanno, l’amministrazione comunale ha «preso una posizione netta, già dai tempi del pride». Sul registro per le unioni civili, ha assicurato il consigliere «il dibattito è aperto ma c’è bisogno di un iter preciso perché ad esempio in Comuni come Napoli non c’è stata una grande risposta. Allora incontri come questo servono a sensibilizzare le persone anche sulla serena accettazione di quello che si è o che sono gli altri».

Cioffi, però, ha accusato il Comune di autoreferenzialità spingendo per un’accelerazione sul via libera al registro per le coppie di fatto.

“Omocausto”, questo invece il termine utilizzato ieri da alcuni relatori, nella location d’eccezione che li ha ospitati, ricordando il vero e proprio eccidio degli omosessuali portato avanti dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale. In loro memoria è stata deposta una corona di fiori davanti a uno dei vagoni utilizzati dai nazifascisti per la deportazione ad Auschwitz di ebrei, omosessuali e disabili presente al Museo di via Clark.

Carmen Incisivo

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