Il commissariato nell’incompiuta

Battipaglia, la palazzina ceduta al Demanio per realizzare la sede della polizia

BATTIPAGLIA. Dopo oltre trent’anni la Polizia avrà il suo commissariato. Lo scheletro di via Gonzaga, una delle opere incompiute più celebri d’Italia, sarà ultimato. Il Comune di Battipaglia cederà a titolo gratuito al Demanio l’area circostante l’edificio che ospiterà la sede della Polizia: domani, in consiglio comunale, la proposta di cessione predisposta dal dirigente dell’ufficio tecnico Pasquale Angione con l’ok dell’assessore al patrimonio Stefania Vecchio.

L’area di 375 mq passerà allo Stato come richiesto all’amministrazione guidata da Cecilia Francese dai vertici del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per la Campania, il Molise, la Puglia e la Basilicata. Nelle scorse settimane, la proposta è passata al vaglio della prima commissione consiliare permanente (lavori pubblici), presieduta da Alfonso Baldi. Qualche consigliere ha proposto di delocalizzare il nuovo commissariato in altri terreni di proprietà del Comune, quelli ereditati dall’Ersac, sempre a via Gonzaga. Lotti che sono nel piano di dismissione del patrimonio e che valgono 480mila euro.

Baldi e Angione, però, hanno vivamente sconsigliato la delocalizzazione, facendo presente che a un ripensamento conseguirebbero dei ritardi, con il rischio di non realizzare l’infrastruttura e con la Questura che, a quel punto, potrebbe decidere di abbandonare Battipaglia collocando il commissariato in qualche comune limitrofo. L’ufficio tecnico assicura pure che, sull’area, al momento, non risulta alcun vincolo di destinazione.

La prima conferenza dei servizi per discutere dei lavori di ristrutturazione, indetta dal Provveditorato, s’era riunita a settembre dello scorso anno: avevano partecipato una delegazione comunale e un rappresentante della Questura. Il progetto è pronto: rispetto all’attuale collocazione dello scheletro, il commissariato sarà arretrato di due metri, avvicinandosi allo stadio Sant’Anna e allontanandosi dal “Besta”.

Carmine Landi

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