Salernitana

Il commento: «Il tempo delle parole è scaduto»

Nella partita contro il Pisa occorrono soltanto i fatti, non c’è più spazio per le chiacchiere

SALERNO. Non c’è più spazio per le chiacchiere e le frasi roboanti: oggi contro il Pisa occorrono solo i fatti. Reduce da tre pareggi consecutivi, la Salernitana deve dare una scossa al suo campionato. Nel limbo del torneo, la formazione di Beppe Sannino non può sbagliare partita. La sindrome da “X”va cancellata, bisogna osare e invertire la tendenza della pareggite, una malattia pericolosa in un campionato molto equilibrato come questo. A tre punti dai playoff (ma solo due punti di vantaggio sulla zona playout), la Salernitana deve abbandonare ogni tipo di calcolo.

Accontentarsi non serve, vincere anche per ridare un po’ di entusiasmo ai tifosi. Si rischia il minimo di presenze stagionali all’Arechi e il distacco non è soltanto legato a fattori di tipo economico. Questa squadra non riesce ad accendere la fantasia della sua gente.

Sannino ha insistito sul concetto di continuità e oggi sembra deciso a puntare sul tridente “pesante” con Rosina al fianco di Donnarumma e Coda. Proprio il fantasista può essere l’uomo degli strappi, il giocatore decisivo, quello in grado di imprimere la svolta in campo.

Il Pisa è un avversario molto pericoloso, è l’immagine del suo allenatore, Ringhio Gattuso. Non ci fosse stato lui in panchina, i nerazzurri sarebbero stati i primi candidati alla retrocessione vista l’incredibile situazione societaria. Nelle ultime giornate le difficoltà hanno preso il sopravvento sul rendimento della squadra: tre pareggi e due sconfitte nelle ultime cinque gare sono il segno che è difficile dimenticare in campo ciò che avviene fuori tra stipendi non pagati, telefoni tagliati e difficoltà di ogni tipo. Ma c’è un dato che deve mettere in allarme la Salernitana: il Pisa ha subito solo sei reti. Un bunker quasi inespugnabile. Sannino ha deciso di giocarsela all’attacco, senza indugi, rispolverando Donnarumma.

Con l’arma Caccavallo pronta a essere utilizzata a partita in corso. Novanta minuti, i più complicati della stagione, ma l’unica cosa che conta è vincere. Il tempo delle chiacchiere è quasi finito.

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