la battaglia contro il compostaggio 

Il comitato protesta al Comune: «Dov’è il ricorso?»

Un flashmob di protesta per chieder conto all’amministrazione comunale dell’annunciato ricorso al Capo dello Stato contro la realizzazione dell’impianto di compostaggio. A Palazzo di Città, però, i...

Un flashmob di protesta per chieder conto all’amministrazione comunale dell’annunciato ricorso al Capo dello Stato contro la realizzazione dell’impianto di compostaggio. A Palazzo di Città, però, i manifestanti del comitato non trovano nessuno: non c’è Cecilia Francese, e nemmeno il vicesindaco, e neppure gli assessori. Nel giorno d’accesso al pubblico, di giovedì mattina, gli attivisti di “Non vogliamo il sito di compostaggio a Battipaglia” sono costretti a fare dietrofront e a tornare a casa, sotto lo sguardo degli agenti della Polizia di Stato e dei vigili urbani.
Ieri mattina s’è consumata la rottura definitiva tra il comitato e l’amministrazione comunale: alle nove e venti circa quaranta militanti si sono ritrovati a piazza Aldo Moro. Avevano organizzato il flashmob di nascosto. Tra le mani dei fogli: «Dov’è il ricorso?», c’è scritto. «L’8 agosto - spiega la portavoce Stefania Battista - presentammo richiesta, e annunciarono un ricorso al Capo dello Stato, visto che i termini per impugnare gli atti davanti al Tar erano scaduti; pure durante il corteo del 22 settembre abbiamo chiesto alla sindaca rassicurazioni, ma atti non ne abbiamo visti».
Prima chiedono che qualcuno scenda a parlare con loro, ma non si vede nessuno. Poi provano a salire, disponendosi in fila davanti alla guardiania: arrivano i vigili, coordinati dal comandante Gerardo Iuliano, e pure gli uomini della Polizia di Stato, mentre il personale ripete le indicazioni che arrivano dalla segreteria della Francese. «Prima ci hanno detto di poter salire soltanto uno alla volta, poi che c’era bisogno del documento, e hanno vietato l’ingresso alla stampa, negando il diritto d’informazione ai cittadini; come se non bastasse, hanno chiamato la polizia. Siamo venuti pacificamente, ma la prossima volta non andrà così…».
Nel pomeriggio, sulla pagina Facebook della sindaca Cecilia Francese, sono state pubblicate le foto delle delibere del 21 settembre, con le quali si dava all’avvocatura mandato di presentare il ricorso. «Le delibere non sono un ricorso», replicano seccamente dal comitato.(c. l.)
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