IL RETROSCENA

Il colpo da film in banca: salva una parte del tesoro

Le donazioni degli ultimi anni non erano state riposte nella cassetta di sicurezza. Il sindaco Marchese rilancia: «Riformiamo il mantello»

SIANO - Il primo, piccolo miracolo arriva a una settimana esatta dalla scoperta choc del furto in banca a Salerno: il tesoro di San Rocco non è tutto finito nelle mani dei ladri. È la rivelazione che arriva nella giornata in cui la statua del Patrono di Siano è stata esposta nella “chiesa madre” di Siano in vista della festività del prossimo 16 agosto. Le donazioni fatte dai sianesi negli ultimi quattro anni, infatti, non erano state riposte all’interno della cassetta di sicurezza della filiale di via Baratta, a Salerno, della Banca Campania Centro dove una gang di specialisti si è introdotta portando via, oltre i 40 chili di preziosi del Santo dal valore stimato superiore ai due milioni di euro, anche 140mila euro in contanti dell’istituto di credito e il contenuto di altre 250 cassette di sicurezza. Gioielli, ex voto e oggetti d’oro, infatti, erano rimasti nella disponibilità della parrocchia. Circa quattro chili di preziosi sono in “salvo”. E permetteranno, dunque, di non render completamente “spogliata” la statua di San Rocco in vista del 16 agosto e della solenne cerimonia della “vestizione”. Fra i sianesi, però, resta forte il desiderio di ricoprire di gioielli ancora una volta il santo. Una voglia condivisa anche dal sindaco Giorgio Marchese: «Tutti i sianesi, per come possono, contribuiscano a ricostituire il mantello di San Rocco », ha raccontato il primo cittadino al termine della cerimonia di ieri.

«Non è solo questione di fede, ma di identità della nostra comunità». Marchese, inoltre, ha spiegato che la statua di San Rocco, in maniera inedita rispetto al passato, resterà sul trono della “chiesa madre” di Siano fino a fine mese: non ci sarà, infatti, la consueta processione del 16 agosto e, dunque, si preferito prolungare l’esposizione. Un mese sul trono. Un periodo in cui, a Siano come a Salerno, si attendono sviluppi anche sull’indagine portata avanti dalla Squadra Mobile della Questura di Salerno, guidata dal vicequestore Marcello Castello, sul colpo scoperto esattamente una settimana fa. Lunedì scorso, alla riapertura della Banca Campania Centro, gli addetti dell’istituto di credito hanno trovato il caveau aperto e svaligiato. Già subito dopo la scoperta, mentre veniva effettuata la conta dei danni (che ancora non sono stati stabiliti con precisione), si era compreso che ad agire fosse stata una banda specializzata.

Dei “cassettari”, probabilmente in trasferta a Salerno, che le indagini hanno svelato come abbiano agito con certosina precisione: la gang, infatti, si è introdotta già molti giorni prima anche dieci - nel sistema fognario sfruttando un tombino di via Guglielmini, proprio accanto alla banca. Lì, a più riprese, hanno effettuato due aperture, con certosina precisione, fino ad arrivare al caveau e portare via tutto. Facilitati anche dal sistema di sicurezza: gli allarmi, infatti, non sono suonati. Ed è proprio su quest’aspetto che si stanno concentrando le indagini che, intanto, s’allargano sempre più visto che la Mobile ha acquisito le registrazioni della videosorveglianza di tutta la zona a partire dal 18 agosto: il caveau della banca è dotato di un sistema volumetrico che non può essere disattivato dall’esterno e che nei successivi test è risultato perfettamente funzionante. Un mistero fra tanti misteri come quello della ripetuta esplosione di fuochi d’artificio in zona per coprire i rumori degli scavi nelle fognature. Un colpo da sogno messo a segno con un lavoro imponente. Che, a distanza di una settimana, lascia gli inquirenti ancora con tanti punti interrogativi.

(ale.mos.)