Il Codacons: è ancora allarme topi 

Decine le segnalazioni all’associazione di categoria che tutela i consumatori

È ancora allarme topi in città. Dopo la diffida presentata dal Codacons al sindaco Vincenzo Napoli, seguita da un esposto alla Procura della Repubblica per rischio di epidemia colposa sul lungomare cittadino, con conseguente richiesta di chiusura al pubblico, l’associazione che tutela i diritti dei consumatori è stata inondata da decine di segnalazioni provenienti da residenti e commercianti. Era aprile quando il vice segretario nazionale Matteo Marchetti sollevò il caso, facendo pressing sull’amministrazione comunale per capire se fossero stati messi in campo interventi di derattizzazione, anche straordinari, per fronteggiare l’emergenza. Da allora è iniziato un lungo carteggio con gli uffici, che hanno fatto presente come da agosto del 2014, il servizio sia passato in carico all’Asl, che l’ha appaltato all’Ati Tineos srl, Uniced srl, Saia srl ed Eurochimica srl. «Purtroppo però nulla è cambiato - insiste Marchetti - e continuiamo a ricevere decine di segnalazioni provenienti da diverse zone cittadine, dal centro storico al Carmine». In verità già a novembre 2016 il Comune sollecitò l’Asl ad incrementare gli interventi, in particolare in alcune aree, come il lungomare, nonostante l’implementazione del numero degli erogatori, passati dai 250 previsti dalla gara a 399, ma anche a causa dell’inciviltà di molti salernitani, che continuano a gettare per terra rifiuti alimentari, il problema è ben lontano dall’essere stato risolto. Una proposta è stata avanzata dalla stessa amministrazione alle associazioni di categoria del commercio: l’idea è quella di coinvolgere gli operatori del settore, in particolare i titolari di bar e ristoranti situati a ridosso del lungomare e della spiaggia di Santa Teresa, a fare campagne informative con i propri clienti, invitandoli a liberarsi di bottiglie, coppette, residui alimentari e contenitori di plastica, negli appositi contenitori. «Allo stato, però - rimarca l’esponente del Codacons - il problema non è stato ancora risolto e con il caldo di questi giorni rischia di aumentare».
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