Il centro storico di Salerno ritrova la spiaggia di Santa Teresa

Bagno di folla per l'inagurazione. De Luca al taglio del nastro: "Se vengono qui col motorino, buttateli a mare".

SALERNO. Habemus litorem. Abbiamo, la spiaggia finalmente. Anche se a fine estate e non all’inizio così come era stato promesso. Ma tant’è. È stata inaugurata ieri mattina, infatti, alla presenza di centinaia di salernitani, la nuova Santa Teresa, il più famoso arenile cittadino che, grazie al restyling effettuato, appare se non più ampio almeno molto più gradevole alla vista. Ripulito, ordinato, preceduto da un solarium di 1.600 metri quadrati realizzato con spesse doghe di teak, dotato di docce e ombreggiato nel suo versante lungomare da alte palme Washingtonia.

«Una bomboniera», questo il primo commento del presidente della Regione, Vincenzo De Luca che ieri mattina non poteva assolutamente perdersi l’inaugurazione di un’opera che ha fortemente voluto e che ha un ruolo preponderante in quel disegno del fronte del mare cittadino che, a sua detta, cambierà il futuro di Salerno, plasmerà la sua identità. È stato il sindaco ff Vincenzo Napoli a prendere la parola per primo, circondato da parecchi consiglieri comunali, qualche assessore e alcuni membri salernitani del consiglio regionale, all’ombra di un gazebo montato a pochi passi dal mare, sulle gradonate fissate sulla sabbia: «È uno splendido progetto – ha dichiarato il primo cittadino – un perfetto dialogo tra l’artificio del legno e la natura della spiaggia. Il centro storico di Salerno riconquista il rapporto con il mare e lo fa con una straordinaria semplicità di linee progettuali. Si crea così in questa zona un distretto estetico che sarà un polo di attrazione turistica di assoluta eccellenza». Ma la vera star della mattinata non poteva che essere lui, il governatore, che, dopo tanto tempo, si è concesso uno dei suoi mini show. Era evidente che ne sentiva la mancanza.

«Non c’è una spiaggia urbana bella come questa neanche a Barcellona», questo l’esordio dell’ex sindaco che ha continuato facendo immaginare al pubblico quello che sarà il litorale salernitano fra tre anni: «Sarà così fino a Pontecagnano, un lungo golfo di sabbia, un grande parco marino. In questo modo riusciremo a recuperare l’economia della balneazione. Torneremo a vedere i nostri corregionali arrivare in città per godere del nostro mare e delle nostre spiagge».

Poi il climax: «Vedete le docce – ha affermato rivolgendosi al suo pubblico e indicando le tre docce montate a ridosso della spiaggia – ecco, stasera le smonteremo altrimenti se le fottono tanto la stagione è ormai finita, se ne parla l’anno prossimo». Appalusi da stadio, come se si fosse a teatro. Infine la raccomandazione: «Sapete che opere come queste costano bei soldini (la spesa si aggira intorno ai 2 milioni di euro, ndr) quindi – ha detto, sempre rivolgendosi alla platea in ascolto – il primo imbecille che verrà qui col suo motorino buttatelo a mare».
Ovviamente, l’occasione di ieri è stata colta anche per parlare della sua “croce e delizia”, il Crescent e piazza della Libertà: «Servono ancora 14 milioni per completare quest’opera – ha detto – ma con l’aiuto della Regione e anche di San Vincenzo (e il riferimento è a lui e non a quello che si festeggia il 5 aprile, ndr) riusciremo a finirla. Ricordatevi sempre – e si avvia alla conclusione – che per realizzare tutto questo c’è stato uno (sempre lui, ndr) che ha avuto il coraggio di sognare». Fine dello spettacolo, il sipario cala sul governatore che esce di scena e si dirige, accompagnato dal figlio Roberto, a mirare il profilo del Crescent e la passeggiata di piazza della Libertà che, una volta aperta ospiterà 43 attività commerciali. I due rimangono qualche minuto da soli ad ammirare la Salerno che sarà mentre il pubblico li guarda da lontano.

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