Il caso Rosciano approda in Regione

Il consigliere Pica scrive al Garante dei detenuti Tocco Il 60enne è molto malato. In suo aiuto anche i radicali

SALA CONSILINA. Continuano le mobilitazioni per la tutela del diritto alla salute di Angelo Rosciano, il 60enne di Sala Consilina gravemente ammalato di diabete e amputato di una gamba, detenuto a Napoli presso il carcere di Poggioreale a seguito di una condanna per ricettazione.

Ad intervenire anche il consigliere regionale Donato Pica che ha segnalato il caso alla dottoressa Adriana Tocco, Garante dei Detenuti della Regione Campania. «I familiari di Rosciano – si legge nella lettera – hanno lanciato un appello pubblico, ai fini della concessione degli arresti domiciliari che sembrano siano stati negati. Mi permetto – ha concluso – di richiedere un Suo autorevole intervento, affinché vengano verificate le sollecitazioni pervenute e si adottino provvedimenti coerenti con l’effettivo stato fisico del soggetto interessato».

Nei giorni scorsi, la figlia Carmela ha rivolto un accorato appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al Guardasigilli Annamaria Cancellieri, affinchè al padre venga concesso il regime degli arresti domiciliari. Angelo Rosciano, a causa delle sue precarie condizioni di salute, non può essere detenuto presso la casa circondariale di Sala Consilina, suo paese di origine e per questo motivo si trova a Poggioreale, dove il carcere è fornito di un’area clinica. Paradossalmente, però, a causa del sovraffollamento del carcere, si ritrova a vivere in condizioni disumane. Le cose sembrano volgere per il meglio nel 2012 quando l’avvocato Pierluigi Spadafora riesce ad ottenere per il suo assistito gli arresti domiciliari ma, al momento del rinnovo annuale della misura alternativa, il medico incaricato della perizia lo dichiara compatibile alla detenzione e scatta di nuovo l’arresto mentre tra l’altro Angelo è ricoverato presso presso l’ospedale di Polla.

Ad occuparsi della vicenda è anche il segretario dei Radicali di Salerno Donato Salzano che dopo aver fatto visita al 60enne ha segnalato il caso sia al presidente del Tribunale di Sorveglianza di Napoli che al ministro della Giustizia. «Angelo - ha dichiarato Salzano - è un detenuto che non può aspettare i lunghi tempi patologici che caratterizzano la burocrazia italiana e i procedimenti necessari affinchè venga mutata la sua situazione carceraria e abbia accesso alle cure a cui ha diritto, come avviene per i cittadini liberi. Angelo soffre per il suo diabete, non ha una dieta separata, ha la glicemia a 300 e rischia l’amputazione dell’altra gamba e la diabetologa ha certificato tutto ciò. Inoltre, sono stati segnalati casi di dissenteria a causa delle condizioni ingieniche precarie».

Erminio Cioffi

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