L'INTERVISTA

Il cardinale Martino: «Paolo VI profeta. Invasi dal fumo di Satana»

Il porporato salernitano: le crisi della Chiesa reggono sempre agli urti della storia

SALERNO - Dal 12 giugno 2014 ricopre l’incarico di cardinale protodiacono di Santa Romana Chiesa. Ma prima di giungere all’autorevole carica e alla porpora cardinalizia, il salernitano Renato Raffaele Martino, classe 1932, ha alle sue spalle un lungo e variegato percorso al servizio della parola di Cristo.

Eminenza, ogni giorno, potremmo dire, la Chiesa Cattolica è sotto attacco. Sia a livello nazionale che nella nostra Diocesi, la crisi vocazionale sembra essere una nuova piaga...
Purtroppo la “dittatura del relativismo” di cui ci mise in guardia il Papa emerito Benedetto XVI nella oramai celebre omelia nella Messa proeligendo Romano Pontifice nel 2005, quando da Cardinale Decano del Sacro Collegio ci indicò una delle sfide a cui andava incontro la Chiesa. Oggi, le operazioni di “distrazione di massa” che le tante sirene contemporanee suadenti indirizzano alle nostre orecchie, purtroppo trovano sempre più terreno fertile, in un mondo dove i giovani vengono nel vero senso della parola bombardati da messaggi illusori. Anche se adire la verità, la bellissima celebrazione delle ordinazioni sacerdotali di quest’anno nella nostra amata diocesi fanno ben sperare.

Monsignore Andrea Bellandi ha ribadito l'importanza della formazione verso i giovani seminaristi senza dimenticare le reali esigenze della comunità...
La formazione è primaria e necessaria. Ma innanzitutto è fondamentale una cosa: dare l’esempio. Come ci insegna quel gigante della Chiesa che è Francesco di Assisi. Diceva infatti il Poverello ai suoi frati: «Predicate sempre il Vangelo e, se fosse necessario, anche con le parole». Quanto è necessaria la testimonianza della Fede. Solo vivendo in pieno la nostra Fede potremmo essere sale della terra e luce del mondo.

Sono tante le critiche alla Chiesa, una barca in perenne tempesta, dagli scandali sessuali alle troppe criticate aperture verso i laici. Quale la preoccupa di più?
Gli attacchi immotivati e quello inutilmente ideologizzati. Purtroppo è facile attaccare la Chiesa con luoghi comuni. Papa Francesco una volta ha usato un paragone formidabile. Rivolgendosi ai sacerdoti ha detto: «Voi preti siete come gli aerei. Fin quando decollate, volate e atterrate, nessuno dice nulla. Ma basta un solo incidente aereo per far dire che tutti gli aerei sono pericolosi». Per i sacerdoti è esattamente così. Basta uno solo che tradisca il suo ministero (e anche uno solo è troppo), che veniamo attaccati e tutti diventiamo pericolosi o peggio ancora. Purtroppo come ebbe a modo di dire San Paolo VI, il fumo di satana è entrato anche in mezzo a noi. Ma come dicevo prima, con la santità della vita, con la nostra testimonianza, con la perseveranza salveremo le nostre anime, così come ci ha ricordato il Vangelo di qualche domenica fa.

Stefano Pignataro

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