Sala Consilina
Il carcere non si farà nel Diano ma a Lagonegro o Chiaromonte
SALA CONSILINA. Il comune capofila del Vallo di Diano quasi certamente non avrà più il carcere. È quanto emerge dalla lettera che il ministero della giustizia nei giorni scorsi ha inviato al...
SALA CONSILINA. Il comune capofila del Vallo di Diano quasi certamente non avrà più il carcere. È quanto emerge dalla lettera che il ministero della giustizia nei giorni scorsi ha inviato al presidente e al procuratore della Repubblica del Tribunale di Lagonegro prospettando la riapertura o dell’ex casa mandamentale di Chiaromonte o dell’ex casa circondariale di Lagonegro. Nel documento non si fa invece alcuna menzione del carcere di Sala Consilina, chiuso ormai da circa un anno e nemmeno del nuovo carcere da realizzare in località Santa Maria degli Ulivi.
La lettera del ministero arriva in risposta a una lettera del presidente del Tribunale, Claudio Matteo Zarrella, che lamentava, giustamente, l’assenza di un carcere nell’ambito del circondario del Tribunale di Lagonegro. Nella lettera Zarrella mette in evidenza come, dopo la soppressione del carcere di Sala Consilina e la chiusura del tribunale di Sala Consilina con il contestuale accorpamento a quello di Lagonegro, il circondario del tribunale lucano sia diventato per estensione territoriale il terzo in Italia, ma nonostante ciò non ha una struttura carceraria.
Per la riapertura e l’ampliamento dell’ex carcere di Lagonegro, struttura realizzata nel 1910 e chiusa dopo il terremoto del 1980 è prevista una spesa di oltre 6 milioni di euro per un carcere per 36 detenuti. Ammonta invece a poco più di 1 milione di euro la spesa per riaprire la struttura di Chiaromonte che sarebbe invece dotata di 17 posti.
Sala Consilina rischia a questo punto di subire un secondo scippo dopo quello avvenuto nel 2013 con la chiusura del Tribunale, ciò nonostante il Tar abbia riconosciuto con sentenza l’illegittimità del provvedimento di chiusura da parte del ministero della giustizia e ora si attenda l’esito del giudizio di appello al Consiglio di Stato.(e. c.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
La lettera del ministero arriva in risposta a una lettera del presidente del Tribunale, Claudio Matteo Zarrella, che lamentava, giustamente, l’assenza di un carcere nell’ambito del circondario del Tribunale di Lagonegro. Nella lettera Zarrella mette in evidenza come, dopo la soppressione del carcere di Sala Consilina e la chiusura del tribunale di Sala Consilina con il contestuale accorpamento a quello di Lagonegro, il circondario del tribunale lucano sia diventato per estensione territoriale il terzo in Italia, ma nonostante ciò non ha una struttura carceraria.
Per la riapertura e l’ampliamento dell’ex carcere di Lagonegro, struttura realizzata nel 1910 e chiusa dopo il terremoto del 1980 è prevista una spesa di oltre 6 milioni di euro per un carcere per 36 detenuti. Ammonta invece a poco più di 1 milione di euro la spesa per riaprire la struttura di Chiaromonte che sarebbe invece dotata di 17 posti.
Sala Consilina rischia a questo punto di subire un secondo scippo dopo quello avvenuto nel 2013 con la chiusura del Tribunale, ciò nonostante il Tar abbia riconosciuto con sentenza l’illegittimità del provvedimento di chiusura da parte del ministero della giustizia e ora si attenda l’esito del giudizio di appello al Consiglio di Stato.(e. c.)
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