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Il “brigatista” finisce davanti al magistrato

MINORI. Avrebbe diffuso in tutta la cittadina volantini con il simbolo delle Brigate Rosse e recanti la firma di Renato Curcio. Per questo motivo Giovanni Proto è stato rinviato a giudizio per il...

MINORI. Avrebbe diffuso in tutta la cittadina volantini con il simbolo delle Brigate Rosse e recanti la firma di Renato Curcio.

Per questo motivo Giovanni Proto è stato rinviato a giudizio per il reato di diffamazione a mezzo stampa. Sarebbe stato proprio Proto l’autore e il diffusore dei volantini, che vennero poi sparsi per tutto il paese, sui quali era stata impressa l’inconfondibile stella a cinque punte. Un episodio avvenuto nel gennaio del 2012. In particolare, ad essere presi di mira, erano stati alcuni dipendenti del Comune di Minori e, precisamente, Aniello Casola, Aristide Marini, Antonio Carpentieri e Loredana La Rocca. Nello scritto che “invase” Minori sui quattro venivano sospettati di tramare, assieme all’«mministrazione comunale, alla spalle dei cittadini. E, inoltre, venivano accusati di aver fatto sì che la locale comunità fosse stata vessata con tributi sempre più cospicui, a partire dalla tassa per lo smaltimento dei rifiuti. E non solo. Tra le varie insinuazioni, infatti, oltre a quella degli sprechi economici , ce ne era anche un’altra molto più grave: quella di essere in combutta con il clan dei Casalesi. Le indagini per individuare i responsabili della diffusione del documento partirono immediatamente e i militari della Stazione di Maiori sono riusciti a trovare il bandolo della matassa grazie ad un’attività investigativa e con l’ausilio di alcuni immagini delle telecamere.

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