Il borgo di De Matteis colorato dai murales

Fino a domani a Piano Vetrale, paese natale del pittore

ORRIA. Nel nome di Paolo De Matteis, il pittore che vi nacque nel Seicento e che dipinse grandi capolavori tra Napoli e Salerno, il borgo di Piano Vetrale, nel comune cilentano di Orria, in questi giorni sta trasformando ancora le mura delle sue case in un museo di dipinti a cielo aperto. Tra i vicoli e le piazze del centro antico, dove già si possono ammirare oltre 70 murales, ha preso il via l’altro ieri e proseguirà a domani, la XXXII edizione della rassegna d’arte contemporanea: “Il Pennello D’Oro”. L’iniziativa di trasformare Piano Vetrale in una sorta di museo diffuso, attraverso pitture murali, nacque nel 1980.

«L’idea prese corpo, grazie all’entusiasmo e all’intuizione dei giovani del luogo guidati dal preside Carmine Pietro Nese - spiega Giuseppe Sica, presidente della Pro-loco intitolata proprio all’artista che visse tra Seicento e Settecento - De Matteis, fu un ottimo allievo, insieme al Solimena, di Luca Giordano, ed è considerato per la sua produzione artistica, uno dei migliori esponenti della Scuola Napoletana del ’600. Per questo sembrò giusto onorare un così illustre concittadino con un progetto di pittura che chiamasse a raccolta artisti da tutta Italia».

La rassegna d’arte contemporanea è articolata in tre diverse sezioni: Murales - concorso di estemporanea e collettive (di pittura, scultura e fotografia, manufatti artigianali). La parte più laboriosa è proprio quella dei murales che richiede diversi giorni per la realizzazione, con gli autori che operano in presa diretta, mentre i visitatori possono assistervi tra una degustazione ed uno spettacolo.

Quest’anno i temi dei murales che verranno realizzati sono: “La riscoperta di antichi mestieri”; “La filatura della lana”, curato dall’artista Mauro Trotta; “L’Europa che verrà” , curato dall’artista Antonio Suriano. Nel piccolo centro cilentano anche un laboratorio didattico per bambini, con i piccoli artisti che si cimentera nelle realizzazione di personali opere d’arte, recuperando il materiale quotidiano di riciclo. Mentre nei giorni scorsi l’estemporanea di pittura, incentrata quest’anno sul patrimonio del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano.

Domani alle 19.30, ci sarà la cerimonia conclusiva e la premiazione dei migliori lavori. Ogni giorno spazio anche alle tipicità gastronomiche del territorio: «Nel corso delle serate, negli antichi androni dei palazzi signorili del centro storico - prosegue Sica - nell’ambito della V edizione di Paese in Festa si potranno gustare le ricette del mondo contadino di un tempo: dai salumi ai formaggi, dal pane alle pizze fatte nel forno a legna, dai cavatielli, pasta fatta dalle brave massaie, agli ottimi secondi, come la braciola o il soffritto. Naturalmente non mancheranno i dolci e il buon vino locale».

Passeggiando nei caratteristici angoli del paese ci si imbatterà in piccoli concerti, spettacoli teatrali, declamazione di versi in vernacolo. Da non perdere poi la “Casa dei ricordi”, dove Emilio Inverso ha raccolto i materiali e gli utensili dei mestieri di una volta, tutti lavori artigianali ormai quasi del tutto scomparsi. Una occasione per viaggiare nella memoria di un antico borgo e ossigenarsi delle meravigli del passato.

Paolo Romano

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