Il blocco del turn over costa 28 milioni

Mancano medici, infermieri e ausiliari. L’ospedale non può assumere e deve ricorrere a straordinari e convenzioni

Quanto costa il blocco delle assunzioni? Più di 28 milioni. L’ospedale Ruggi come tutte le aziende sanitarie della Campania non può fare assunzioni dal 2007, anno in cui è iniziato il blocco del turn over, in sostanza chi va in pensione non viene sostituito. Di conseguenza il personale è ridotto all’osso, alcuni posti letto sono stati accorpati e per garantire i servizi, l’ospedale ha dovuto sostenere spese extra per straordinari, convenzioni esterne, lavoro interinale. Quando verrà autorizzato lo sblocco del turn over per il 2011 per il quale il presidente Caldoro sta facendo un pressing sul Governo, il Ruggi potrà fare 18 assunzioni. Una goccia, solo un piccolo passo avanti. Ma comunque assumendo personale potrà iniziare a calare qualche voce di spesa ed anche l’organizzazione potrà migliorare. Inoltre arriveranno forze fresche in corsia per svecchiare la classe medica (un altro effetto del blocco del turn over). Ma non si sa ancora come e quando tutto questo avverrà. Il blocco del turn over dunque a quanto ammonta? Sommando le singoli voci di spesa messe in bilancio (considerando che alcune rimarrebbero anche in presenza di un organico pieno), il blocco del turn over nel 2013 è costato 28.897.163 euro.

Medici. Per colmare le carenze di camici bianchi (una cinquantina soprattutto ortopedici, fisiatri, medici per le urgenze, anestesisti per i quali è partito ora un avviso di mobilità), il Ruggi chiede ai propri medici delle prestazioni “aggiuntive” in regime di autoconvenzionamento, per ridurre le liste d’attesa e per coprire i turni di guardia. Nel 2013 l’ospedale ha speso 9.456.300 euro. Secondo le stime della Cgil, con i soldi per le prestazioni “aggiuntive” si potrebbero assumere 250 medici. Come conseguenza del blocco del turn over, però, i costi del personale dipendente sono diminuiti del 2,8 per cento visto che chi è andato in pensione non è stato sostituito. Il costo dei dirigenti medici è stato di 62.776.176 mila euro (compreso stipendi, retribuzioni di posizione, indennità di risultato). Per i dirigenti medici a tempo determinato la spesa è stata di 1.595.833 (compresi stipendi e retribuzione di posizione).

Personale di comparto. Per straordinari e indennità personali l’ospedale ha speso nel 2013 circa 13 milioni (12.970.657 euro), somma che comprende non solo gli straordinari ma anche le indennità di presenza, notturna e festiva. Mancano all’appello almeno 200 infermieri e 400 tra oss e ausiliari, per cui per coprire i turni si ricorre allo straordinario (a differenza dei medici il personale di comparto non ha un fondo specifico a cui attingere per coprire i vuoti in organico, ma un fondo unico “di disagio” che comprende anche altre voci per indennità varie). Secondo una stima della Cgil, la spesa per lo straordinario garantirebbe 500 assunzioni.

Specialisti ambulatoriali. Sono le figure a cui il Ruggi ricorre per coprire i vuoti in organico soprattutto al pronto soccorso, grazie ad una convenzione con l’Asl, attingendo dalle graduatorie degli specialisti ambulatoriali. Nel 2013 sono stati spesi 4.708.206 euro.

Lavoro interinale. Attualmente lavorano al Ruggi 56 infermieri e 3 oss assunti a tempo determinato tramite agenzie interinali. E’ questo un altro strumento a cui si ricorre per aggirare il blocco del turn over. L’ospedale nel 2013 ha speso per gli interinali 1.762.000 euro. Intanto si attende l’esito della mobilità interregionale disposta per due posti di infermieri, per cui sono state presentate 1750 domande. A bloccare la procedura un ricorso al Tar che sarà discusso in questi giorni.

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