Il bando per le case popolari finisce all’attenzione del Tar

Escluso dalla graduatoria degli alloggi di edilizia popolare, il bando pubblicato dal Comune di Angri finisce al vaglio del Tar. Sarà discusso il prossimo 19 febbraio il procedimento che vede un...

Escluso dalla graduatoria degli alloggi di edilizia popolare, il bando pubblicato dal Comune di Angri finisce al vaglio del Tar. Sarà discusso il prossimo 19 febbraio il procedimento che vede un cittadino angrese citare l’Ente e lo Iacp. Secondo chi ha impugnato il bando, infatti, il punteggio, le valutazioni, dei giudizi e di tutte le determinazioni con cui la commissione ha valutato i titoli che sarebbero “illegittimi”. Dalla disamina della documentazione corredata alla domanda di partecipazione, come depositata nella fase cautelare del procedimento, per i giudici del tribunale amministrativo regionale «appaiono necessari approfondimenti valutativi, sussistenti i presupposti comprovanti la reclamata condizione alloggiativa».
I difensori della parte offesa hanno fatto rilevare che, dalla certificazione rilasciata dall’Asl e dalla descrizione dell’immobile riportata nella relazione redata dai tecnici comunali, l’immobile occupato dal ricorrente appare riconducibile, alla categoria “alloggio precario o improprio” e non a quella riconosciutagli dall’Ente comunale come “un’abitazione in alloggio antigienico”. Da qui la decisione di impugnare il bando del Comune, considerata anche l’incidenza del provvedimento impugnato sulla necessità di disporre il provvisorio riconoscimento del punteggio corrispondente alla reclamata condizione alloggiativa al momento negata da Iacp e amministrazione comunale. Il Tar, pertanto, ha accolto l’istanza cautelare nei limiti indicati in motivazione, rinviando la discussione al prossimo anno.
Adesso il Comune di Angri, insieme agli uffici dello Iacp, potrà presentare una memoria difensiva sul caso per far valere le proprie ragioni e per dimostrare soprattutto di aver agito correttamente nell’assegnazione degli alloggi di edilizia popolare, non portando così a nessuna irregolarità.
Domenico Gramazio
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