IL COMMENTO

Il 25 Aprile e la Costituzione, il coraggio indomito della libertà

Non è solo un giorno di celebrazione ma di riflessione

Il 25 aprile è stato intelligenza. Del coraggio e della caparbietà del popolo italiano che con la sua fiera voglia di riscatto - a dispetto dell’isolamento - ha voluto imprimere un diverso percorso di formazione culturale al vivere civile. Credere ai valori condivisi della democrazia e della libertà associata, di modo che giustizia ed eguaglianza - i fiori che nascono dalla solidarietà di una comunità unita e paritaria - fossero il prodotto di leggi costruite insieme e non più il prezzo da pagare per l’obbedienza ad un capo. Dunque, la ricorrenza non è memorialistica bolsa. Ha un significato politico e morale più che attuale: allunga uno sguardo al futuro.

Il 25 aprile è la data fondante della Repubblica e si inserisce tra quelle date simbolo che danno l’identità al percorso che portò a pensare la Costituzione così come ancora oggi essa difende e preserva l’Italia da derive autoritarie. Si pensi all’8 settembre 1943 (armistizio ed avvio della Resistenza), ma anche al 2 giugno 1946 (la nascita della Repubblica), e soprattutto al 27 dicembre 1947 (data della Costituzione repubblicana). Non ritenere che il 25 aprile debba essere apprezzato comunemente come l’anniversario della nostra liberazione è un errore da provinciali. Ogni Paese ha la sua data simbolo. Basti guardare alla Francia che celebra il 14 luglio 1789, epoca che dette a quella comunità la rivoluzione della cultura, appunto, trasformandola da suddita a protagonista della democrazia repubblicana.

Ed è per questo che il 25 aprile non è solo momento di celebrazione; il giorno è l’occasione per riflettere su cosa abbia significato darci una Costituzione su cui costruire la democrazia libera ed eguale di oggi, ma anche di domani. Venendo, è questo il punto, dalla lotta di liberazione nazionale contro lo straniero occupante, da una guerra civile ed una lotta sociale, la quale ci ha emancipato da 20 anni di sottomissione, segnando, nel mentre conferiva un rinnovato protagonismo ai cittadini, un futuro di libertà consapevole. Il 25 aprile, allora, non è solo una data di ieri, ma continua ad indicarci le strade su cui incamminarci.

La ricorrenza del giorno della Liberazione va intesa, in definitiva, come il coraggio intelligente ed indomito di vivere la libertà senza sopruso alcuno, con lo scopo di costruire - sull’eguaglianza e sulla parità dei diritti- una società in cui la pratica del confronto aperto sia occasione di sviluppo attingendo alle idee di tutti. Un anticorpo. Nella convinzione che il concetto di liberazione non è solo sottrarsi all’oppressore, ma lo sforzo di immaginare un architrave, di rapporti, valori e visioni condivise. Ciò che insegna la Costituzione nata dal 25 aprile.