Idea per San Giovanni Negozi e ristoranti nell’ex convento

Il sindaco Galdi: «Non possiamo tenere contenitori vuoti» No dei consiglieri Pd: «Serve un progetto di ampio respiro»

Da struttura di pregio a possibile centro di negozi e ristorante. E’ questa la destinazione che l’amministrazione Galdi sta pensando di dare all’ex convento di San Giovanni per il quale c’è stata già una dura battaglia politica tra maggioranza e opposizione sulla scelta, poi ritirata, di alienarlo.

Negozi e ristoranti fino a 150 metri l’amministrazione Galdi intende ricavarli all’interno del complesso di San Giovanni, non appena sarà messo a nuovo. I locali commerciali e per attività di ristorazione saranno fittati a privati per consentire al Comune di fare cassa con l’utilizzo di strutture dismesse da tempo. «Non possiamo più permetterci- sostiene il sindaco Marco Galdi - di tenere contenitori pubblici vuoti. La riqualificazione che intendiamo fare ha lo scopo di realizzare un attrattore culturale. E’ un motivo per attrarre e per trattenere i turisti qualche giorno in più». Dopo i tre milioni e settecentomila euro dei fondi Più Europa per la ristrutturazione e l’ampliamento di edifici comunali, il sindaco ha intenzione di proporre un ribasso del 30 o 35 per cento su ogni progetto.

«Con i ribassi delle opere che andiamo ad appaltare - afferma il sindaco Marco Galdi - potremo finanziare i lavori per l’intonaco e la pavimentazione della corte di San Giovanni. E’ mia intenzione fittare alcune sue parti dove potranno venire locali e ristoranti molto ampi, oltre alla possibilità di fittare spazi per mostre e sfilate».

Ad essere di parere contrario rispetto al progetto è il gruppo consiliare del Pd che lo considera “un scelta scellerata”. «Crediamo - affermano i consiglieri del Pd Vincenzo Servalli, Pasquale Scaarlino e Nunzio Senatore- che il sindaco Galdi con queste sue trovate estemporanee sta mandando a picco Cava de' Tirreni. Il complesso di San Giovanni va utilizzato con un progetto organico, completo e di ampio respiro con la proprietà pubblica e la gestione affidata ad un privato di alto profilo. Basta colpi di genio che si rivelano grossolani errori di valutazione».

Per il gruppo consiliare del Pd, nessun negozio o ristorante ma un unico grande albergo con centro benessere.

«La destinazione d’uso - affermano i consiglieri di opposizione - deve essere quella prevista dagli strumenti urbanistici. Un albergo a cui associare strutture per il benessere delle persone ci sembra in linea con gli strumenti urbanistici. Un centro di attrazione di alto livello anche per i turisti».

Annalaura Ferrara

©RIPRODUZIONE RISERVATA