i posti alla comunità montana di vallo

I vertici: «Mai assunto quegli operai»

VALLO DELLA LUCANIA. «La Comunità montana non ha mai assunto i figli e le mogli dei dipendenti del Centro per l’impiego di Vallo della Lucania». Il giorno dopo la bufera giudiziaria che ha colpito...

VALLO DELLA LUCANIA. «La Comunità montana non ha mai assunto i figli e le mogli dei dipendenti del Centro per l’impiego di Vallo della Lucania». Il giorno dopo la bufera giudiziaria che ha colpito il Centro per l’impiego vallese arriva la precisazione da parte dei vertici dell’Ente montano Gelbison e Cervati: «Teniamo a precisare che la selezione non è stata gestita dalla Comunità montana e che i nomi contestati dalla Procura, seppure in graduatoria, non sono mai stati chiamati a lavorare. Sono stati assunte a tempo determinato altre figure professionali che necessitavano in quel momento».

Da parte degli indagati, invece, nessuna precisazione. Nei guai sono finiti il responsabile del Centro Antonio Lambiase residente a Salerno, l’istruttore amministrativo Edmondo Lava (già sindaco di Perito) e gli impiegati Giovanni Cresciullo di Vallo della Lucania e Giuseppe Antonio Cirillo di Perito. A tutti è stato notificato dai carabinieri della compagnia di Vallo della Lucania, diretti dal capitano Mennato Malgieri, un avviso di conclusione delle indagini preliminari. Sono accusati, a vario titolo, di abuso d’ufficio in concorso.

Al centro dell’inchiesta, coordinata dal procuratore capo Giancarlo Grippo, la procedura di assunzione per 80 operai agricoli alla Comunità montana Gelbison e Cervati. Si tratta di un bando di concorso indetto dalla provincia di Salerno nel mese di aprile del 2014 e per il quale il Centro dell’impiego avrebbe dovuto curare “con imparzialità” la selezione degli aspiranti lavoratori.

Ma quando due anni fa sono state pubblicate le graduatorie, gli inquirenti si sono subito accorti che c’era qualcosa di strano: nella lista risultavano i nomi di figli e mogli di alcuni dipendenti del Centro dell’impiego.

Contattato telefonicamente l’istruttore del procedimento ed ex primo cittadino, Edmondo Lava, ha preferito mantenere il silenzio.

«Non è stato fatto nessun abuso – ha però sottolineato - non voglio dichiarare nulla». Quindi, ha minacciato querele: «Ho già dato mandato al mio avvocato».

Vincenzo Rubano

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