I Tir “scendono” in piazza Città a rischio paralisi

Oltre cinquanta camion questa mattina davanti agli uffici della Prefettura. Fiume (Trasportounito): «Solo così la nostra condizione potrà essere percepita da tutti»

«Un anno fa eravamo in una situazione pre-fallimentare. Ora siamo al fallimento totale». Ad un anno esatto dalla protesta dei “forconi”, che dalla Sicilia risalì lo Stivale fino ad arrivare anche nella nostra provincia, la crisi dell’autotrasporto è ormai arrivata ad un punto di non ritorno. «Siamo in agonia» spiega Sebastiano Fiume, segretario provinciale di Trasportounito che ha proclamato per oggi una giornata di protesta nazionale in decine di capoluoghi con sit in e blocchi. «Vogliamo continuare a combattere - spiega - Vogliamo lanciare un appello al Governo per spiegare le ragioni di un settore che è arrivato ormai ad uno stato di precarizzazione». E i numeri di questa crisi lo confermano. Solo in provincia di Salerno, delle 2500 aziende presenti (molte delle quali a conduzione familiare) il 10 per cento rischia di chiudere i battenti per sempre, schiacciate dal peso dei debiti contratti nel tentativo di sopravvivere, ma che poi li ha portati a soccombere. Decine di famiglie rischiano di restare senza lavoro. E le cause sono molteplici.

Si va dai tempi di pagamento, diventati ormai biblici e le banche - diventate da anni l’unica scialuppa di salvataggio - hanno da tempo chiuso i loro rubinetti. «Anzi - rivela Fiume - siamo noi che facciamo da banca ai nostri committenti». Ora come un anno fa, i problemi sono sempre gli stessi. Dall’aumento del gasolio, al mancato riconoscimento dei costi minimi di viaggio, fino ad arrivare alla concorrenza “sleale” applicata in molti casi dalla criminalità organizzata, che si propone ai committenti offrendo gli stessi servizi, anche se scadenti, a prezzi stracciati. Ma in un contesto di crisi generale, dove la parola chiave è diventata più che mai «massimo profitto con minimo sforzo», non si sta certo a chiedere il certificato antimafia. «Ormai - continua il rappresentante dell’associazione di categoria salernitana - negli imprenditori onesti regna la rassegnazione più totale. Molti hanno addirittura perso la speranza di una possibile ripresa. La nostra - osserva - è una crisi che passa sotto traccia e nessuno se ne accorge». Per questo stamattina una cinquantina di aziende, in rappresentanza dell’intero comparto provinciale, saranno in piazza Amendola con le loro motrici per protestare e rendere visibile a tutti il loro dramma. In contemporanea con i loro colleghi sparsi in giro per l’Italia, incontreranno il Prefetto. L’iniziativa, non a caso, è stata ribattezza “Una Prefettura, un tir”. «Ci saranno incontri con tutti i Prefetti delle città italiane coinvolte - spiega Fiume - A loro verrà consegnato un documento nel quale vengono elencate le criticità del settore e le nostre proposte per cercare di emergere da questo stato di crisi. L’obiettivo è di ottenere un impegno affinchè la nostra voce arrivi al Governo nella speranza che vengano assunti provvedimenti urgenti».

Mattia A. Carpinelli

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