GRANDI EVENTI

I tesori della chiesa salernitanaesposti in una mostra a Barcellona

Iniziativa della Camera di commercio: dalla croce del Guiscardo al calice di Margherita di Valois ci sono tutti i pezzi migliori

C’è la croce del Guiscardo, il calice di Margherita di Valois, così come il Cofanetto degli Sposi fino ad alcune opere pittoriche di Francesco Solimena. Sono alcuni dei "sacri tesori" salernitani esposti in questi giorni presso il museo diocesano di Barcellona. La mostra, voluta dalla Camera di Commercio di Salerno, ha portato in giro per l’Europa alcuni degli oggetti più preziosi appartenenti alle cinque diocesi salernitane.
A Barcellona, l’esposizione è stata accolta con grande entusiasmo dal direttore del museo affascinato dalla bellezza degli oggetti e orgoglioso di esporre, nella città catalana, opere provenienti da Salerno «città dove è sepolto Gregorio VII, uno dei papi più importanti della chiesa cattolica». Prima della Spagna il progetto "Passioni e splendori" aveva attraversato la Francia (Parigi, Lione, Marsiglia) e il Belgio (Lussemburgo) per approdare, infine, nel suggestivo museo diocesano di Barcellona, situato all’interno del Quartiere Gotico vicino alla splendida cattedrale. Una mostra il cui scopo, come ha più volte ribadito il presidente dell’ente camerale, Augusto Strianese: «E’ occasioni di promozione del nostro territorio perchè esportando la nostra cultura e le nostre tradizioni abbiamo modo di conoscere e farci conoscere. E solo dopo aver superato le diversità e stabilito un sincero rapporto di amicizia, è possibile parlare di business». Così, l’itinerario di questa mostra è stato anche occasione per operatori turistici e imprenditori della nostra provincia, di entrare in contatto con omologhi europei nell’intento di favorire rapporti di conoscenza e scambio.
Il percorso. Un pregiato catalogo racconta la storia delle opere, in tutto 17 pezzi, un percorso curato dalla storica dell’arte, Vega De Martini. Tra questi i più significativi sono appunto la croce del Guiscardo (XI secolo) conservata in città presso il museo diocesano, il calice di Margherita di Valois (XIV secolo) custodito ad museo di Amalfi, il Calice gotico di Angri (XIV secolo) preso dalla chiesa di San Giovanni Battista d’Angri, la croce di Tortorella (XVI secolo) della chiesa di Santa Maria Assunta Tortorella e il bellissimo cofanetto degli sposi (XV secolo) custodito nella chiesa di Santa Maria Maggiore di Vallo della Lucania. Tra le opere pittoriche, significative quella di San Marco Evangelista, olio su tela di Francesco Solimena, custodita presso la cattedrale di San Prisco a Nocera Inferiore e Giuditta, olio su tela di Francesco Guarino, custodito al museo diocesano di Salerno. A colpire maggiormente l’attenzione del visitatore e la croce, che fa riferimento al gran condottiero Roberto il Guiscardo. L’opera è di straordinaria preziosità per i materiali impiegati e per la stessa fattura e documenta un periodo di estremo splendore per la città di Salerno, capitale del Regno normanno per cinquanta anni. Così come di straordinaria bellezza è il cofanetto degli sposi, con rilievi in avorio che raffigurano la vita di Paride ed attribuito alla Bottega degli Embriaghi. Il cofanetto, concepito per contenere i doni del promesso sposo per la sposa prescelta, fu usato poi come reliquiario.
L’Inaugurazione. L’apertura della mostra è stata partecipata da una particolare e suggestiva cerimonia alla quale hanno preso parte l’arcivescovo di Barcellona, cardinale Lluis Martinez Sistach e dal presidente del Pontificio consiglio della giustizia e della pace, cardinale Renato Raffaele Martino (a Barcellona, in visita, anche il vescovo di Vallo della Lucania, monsignor Favale). Sistach e Martino hanno celebrato un santa messa nella cappella del Santo Cristo di Lepanto nella cattedrale di Santa Eulalia, alla quale ha partecipato un delegazione di autorità tra cui, oltre al presidente Strianese, anche il vicepresidente del consorzio aeroportuale Mimmo Volpe, il consigliere regionale Ugo Carpinelli.
Carlo Pecoraro