«I soldi di dicembre valgano a gennaio» 

La scuola all’Aversana nell’ultimo mese ha aperto solo per 5 giorni, i genitori chiedono di recuperare l’abbonamento al bus

Cinque su trentuno. Sono i giorni di dicembre durante i quali i bambini di Aversana hanno utilizzato i pullman comunali per raggiungere la “Patri”, la scuola chiusa da un mese. Moneta pagata, cammello non visto: i genitori hanno corrisposto l’obolo per usufruire d’un mancato servizio, e ora chiedono di recuperare gennaio. Ad Aversana si sogna pure qualcosa in più, mentre a Palazzo di Città si fa la conta dei soldi disponibili per l’edilizia scolastica e ci si ritrova costretti a ridimensionare i progetti d’un anno fa.
«Si chiede di poter recuperare a gennaio i soldi della spesa affrontata a dicembre»: è la parte finale di una nota che martedì mattina è finita tra le mani dealla sindaca Cecilia Francese e dell’assessore all’istruzione Michele Gioia. In calce c’è la firma di Francesco Marino, capogruppo consiliare di Rivoluzione cristiana e abitante del rione Aversana, che parla della «triste vicenda del mancato funzionamento dei termosifoni», che ha portato a sospendere le attività didattiche dal 7 dicembre scorso. Si tornerà a scuola l’8 gennaio: «Molti hanno pagato l’abbonamento per il trasporto scolastico di dicembre senza poterne usufruire», denuncia Marino. Un carnet che può costare fino a 30 euro al mese: «30 euro e 10 centesimi - precisa Antonietta Ianniello, una mamma - perché li vogliono fino all’ultimo quattrino». E Francesca Spinillo, che ha i figli all’asilo, aggiunge che «non è per i soldi, ma per il disagio creato, e dare l’abbonamento di gennaio è il minimo».
Il minimo, perché alle “Patri” c’è tanto altro da fare, a cominciare da una sala mensa: «Non c’è - dice Francesca - e siamo costretti alla mezza giornata». E poi c’è una priorità che ha la forma di una palestra: «I bimbi dicono sempre che vorrebbero l’educazione fisica, ma non c’è un luogo per praticarla», lamenta Antonietta. «Potrebbero risistemare il campetto retrostante - propone la Spinillo - e risistemare pure il prato dietro la scuola per metterci le giostrine che già abbiamo». D’altronde, come dice la Ianniello, «i bimbi sono piccoli, e hanno bisogno pure di giocare».
Sull’abbonamento, l’assessore Gioia rassicura le mamme: «Ho già parlato con la dirigente comunale Anna Pannullo - spiega - e siamo disponibili ad accontentare le mamme su una richiesta legittima».
A Palazzo si lavora sodo sull’edilizia scolastica, dopo che l’annualità 2017 del piano triennale delle opere pubbliche è andata in fumo: quasi un milione d’euro di interventi nelle scuole che in realtà era inutilizzabile. C’è stato un incontro tra politici e tecnici: ci sarebbe un residuo da poco più di 200mila euro, e la giunta vuol dare priorità al rifacimento del lastrico solare delle “Fiorentino”. Per le “Marconi”, dove, oltre al tetto, va realizzata una palestra e vanno rifatti bagni e facciate, occorrono più di 600mila euro, che a Palazzo non ci sono. Gioia ha ordinato ai tecnici di censire tutte le strutture battipagliesi all’Ufficio anagrafe scolastica regionale, di elaborare i progetti e le certificazioni sismiche. L’amministrazione proverà a proporre le candidature per la prossima pioggia di fondi europei per l’edilizia scolastica, ma la scadenza del bando è vicinissima: 22 gennaio.
Carmine Landi
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