TEATRO

I salernitani replicano a Solli"Non siamo dei dilettanti"

Tortora  e Stella contestano le critiche mosse dal collega partenopeo e difendono le produzioni locali. Ma Nisivoccia va controcorrente: siamo solo degli amatori

«Salerno una città di dilettanti? Non posso non essere d’accordo con Sergio Solli», sostiene Alessandro Nisivoccia, attore, regista e direttore artistico del teatro Sangenesio di Salerno. «Qui - prosegue Nisivoccia - facciamo del buon teatro, ma non possiamo definirci dei professionisti, bensì amatori del teatro. Anche il grande Franco Angrisano tentò di creare una stabile del teatro salernitano, scegliendo tra i migliori attori quelli che avevano le carte in regola per diventare professionisti, ma non fu possibile».
«Purtroppo - continua Nisivoccia - le istituzioni salernitane sono sempre state sorde, tranne in sporadici casi, alle istanze culturali ; ma a chi versano i pochi fondi destinati? Sono versati a pioggia, a volte ne beneficia anche il mio teatro, ma in realtà non c’è l’attenzione che il teatro meriterebbe».
Dissente dalle dichiarazioni di Solli, Gaetano Stella, direttore artistico del Teatro delle Arti e regista, che accusa l’attore partenopeo di «disattenzione e superficialità, perché la Salerno artistica ha sempre avuto difficoltà a trovare l’attenzione giusta da parte delle istituzioni, e soprattutto gli attori salernitani hanno avuto grandi difficoltà a crescere perché, in ambito campano, sono sempre stati considerati "figli di un Dio minore", rispetto ai vicini partenopei». «Salerno - prosegue Stella- oggi può contare su un coraggioso manipolo di persone che sta provando, a proprie spese, a far crescere una leva teatrale che, spero, andrà a costituire una "Stabile Salernitana", qui al Teatro delle Arti».
Claudio Tortora, direttore artistico del "Premio Charlot", attore e regista, asserisce che le affermazioni di Solli non corrispondono alla reale situazione artistico-teatrale salernitana. «La nostra professionalità- dichiara Tortora- si evince anche dal rispetto che abbiamo per gli artisti partenopei, che ospitiamo spesso nei cartelloni dei nostri teatri cittadini. Viceversa, è Napoli ad avere un circuito teatrale molto chiuso nei nostri confronti. Inoltre noi non godiamo dei finanziamenti regionali, facciamo tutto con i nostri mezzi, ma da quest’anno vigileremo sulla ripartizione dei contributi che la Regione Campania elargisce ai teatri. Spero che nel 2009 riusciremo a creare ed esportare una produzione di Compagnia Stabile, senza fare distinguo tra artisti salernitani e partenopei. E poi se Solli, come altri suoi colleghi napoletani, continua a calcare le scene nei teatri della nostra città, vuol dire che non abbiamo nessun pregiudizio. E poi qui c’è un consorzio teatrale che Napoli ci invidia».
Paola Primicerio