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VIAGGI

I salernitani prediligono il week end nelle capitali

Nel 2016 spesi 156 milioni di euro. In calo, per colpa della crisi, i giorni di permanenza

SALERNO. Sono sempre più i salernitani che varcano i confini italici per realizzare il sogno di una vacanza all’estero. Nel 2016, infatti, i turisti, residenti a Salerno e provincia, che hanno attraversato le frontiere sono stati 237mila, rispetto ai 199 mila del 2015, con un aumento percentuale del 19,1 per cento. Ben 38 mila in più, dunque, e il dato potrebbe far pensare, letto così com’è, ad una benaugurata ripresa dei consumi anche sul nostro territorio, che significherebbe l’uscita dal tunnel della crisi economica. Invece, andando ad analizzare più approfonditamente il report, viene fuori una realtà totalmente diversa rispetto all’apparenza. Perché è vero che sono in crescita i viaggiatori “autoctoni” ma è altrettanto vero che sia il budget messo a disposizione per il viaggio che i giorni di vacanza all’estero sono sempre più esigui rispetto ad un recente passato. Scendendo nei particolari, difatti, emerge come, il più delle volte, la permanenza nelle nazioni straniere duri solo qualche giorno, tant’ è che, se confrontati con l’anno precedente, nel 2016 si sono abbreviati considerevolmente i pernottamenti (- 29,8 per cento).

E in continuo calo è anche il budget di spesa, che è in costante diminuzione da 5 anni. Nel 2016, difatti, i salernitani hanno speso 156 milioni di euro per viaggiare: il dato più basso registrato nell’ultimo lustro (-11,9% è la variazione dell’ultimo anno). Di conseguenza anche il fondo medio giornaliero (69 euro) subisce una flessione, ed è nettamente inferiore rispetto alla media italiana (83 euro). Sono queste alcune curiosità estrapolate dalla Camera di commercio di Salerno dall’indagine campionaria sul turismo che la Banca d’Italia, ogni anno, realizza basandosi su interviste e conteggi di viaggiatori residenti e non residenti in transito alle frontiere italiane.

L’indagine è condotta con l’obiettivo primario della compilazione delle voci “Viaggi” e “Trasporti internazionali di passeggeri” della bilancia dei pagamenti dell’Italia, in linea con le convenzioni metodologiche previste dal sesto manuale del Fondo monetario internazionale. Secondo quanto emerge dai dati, il 2016 è stato un anno in ascesa rispetto al precedente, per quanto riguarda i viaggiatori italiani che si sono diretti all’estero, passati dai 61 milioni del 2015 ai 62,6 milioni del 2016. Tornando a Salerno e provincia i turisti “nostrani” privilegiano maggiormente partire per l’estero nei fine settimana. Lo conferma Mario De Cesare, titolare dell’omonima agenzia di viaggi: «I salernitani – rimarca – prediligono i weekend».

De Cesare evidenzia pure come oramai i giorni destinati alle vacanze si siano drasticamente ridotti. «In inverno e primavera – spiega – si viaggia poco e, quasi esclusivamente, nei periodi delle festività e dei ponti. In Europa le mete preferite sono sempre le capitali, mentre in estate si sceglie il mare della Grecia e della Spagna. Per i viaggi nozze molto gettonata è l’Australia e sta tornando di moda il Giappone». Gianluca Adinolfi, della Cridan Viaggi di Cava de’ Tirreni, fa un’analisi a 360 gradi e punta il dito su di un fenomeno molto diffuso ultimamente: il viaggio fai da te. Un aspetto quest’ultimo che contribuisce a mischiare le carte in tavola, facendo sì calare i prezzi ma riducendo drasticamente i servizi e la tutela del consumatore. «Oramai esistono tanti siti internet – spiega – che offrono prodotti tutto compreso, senza però dare alcuna garanzia ai clienti». In pratica è come un salto nel buio, e spesso capita anche di essere truffati. Chi sceglie d’affidarsi ai professionisti, anche in provincia, invece, preferisce, per gli spostamenti in Europa, dirigersi verso le grandi città, che sanno abbinare arte e divertimento.

«Oltre alle mete canoniche – rivela Adinolfi – nel 2016 c’è stato il boom di Amsterdam». Diverso è il discorso per i viaggi fuori dall’Europa, che richiedono anche una spesa maggiore. «Per gli spostamenti a lungo raggio – conclude Adinolfi – la maggior parte s’indirizza verso i Caraibi e gli Stati Uniti. Ma sta prendendo piede anche il Sud Est asiatico e comincia a diventare attraente pure il Subcontinente indiano».

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