L'EMERGENZA AMBIENTALE

I salernitani a caccia di una maxi-discarica

Ente d’Ambito al lavoro per individuare i 20 ettari per un nuovo sversatoio

SALERNO - Rifiuti per bonificare le maxi-discariche salernitane. Non è un ossimoro, ma una delle previsioni del Preliminare di piano che, nei giorni scorsi, ha incassato il via libera del Consiglio di amministrazione dell’Eda, l’Ente d’ambito di Salerno, il nuovo organo di governo del ciclo dei rifiuti nei 158 comuni della provincia e nelle tre comunità irpine più vicine, presieduto da Giovanni Coscia e diretto da Bruno Di Nesta.

Di mezzo, ancora una volta, c’è la “Futs”, acrostico che, nel gergo dei rifiuti, sta per frazione umida tritovagliata e stabilizzata: è il frutto della lavorazione, all’interno dell’ex Stir di Battipaglia, l’impianto di trattamento meccanico e biologico del pattume (Tmb), delle particelle d’organico che i cittadini disattenti conferiscono nei sacchetti neri dell’indifferenziato. Nel 2018 la giunta regionale della Campania, guidata dal presidente Vincenzo De Luca, stabilì che il prodotto finale della stabilizzazione, una specie di terriccio, vada adoperato nel capping delle discariche post-mortem. Ed il Salernitano, che 13 anni fa uscì dalla più grande emergenza rifiuti d’Italia, è disseminato di maxi-sversatoi dimenticati.

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