I profughi a San Cipriano

Trasferiti da Baronissi a Filetta. A Nocera gara di solidarietà per una donna libica

BARONISSI. I 26 migranti che hanno occupato per alcuni giorni un’abitazione privata alla frazione Saragnano di Baronissi (rivelatasi poi inadeguata) sono stati trasferiti al centro di accoglienza a Filetta, frazione di San Cipriano Picentino. Prima del trasferimento, alcune donne che versavano in precarie condizioni di salute hanno chiesto al sindaco di Baronissi, Gianfranco Valiante e agli operatori della struttura di Filetta di ricevere assistenza medica in alcuni centri sanitari. Dieci bambini sono stati trasportati negli ospedali di Cava de’ Tirreni, Nocera Inferiore e Salerno, dove il personale medico si è occupato di effettuare una visita per controllare lo stato di salute dei piccoli. Solo a un bambino è stato riscontrato un problema più serio rispetto agli altri. I medici gli hanno prescritto una cura, raccomandando alle madri e agli operatori del centro di accoglienza di monitorare le condizioni del piccolo. «Purtroppo – ha dichiarato il sindaco Valiante – situazioni come queste non dovrebbero mai capitare perché rappresentano delle pagine tristi della storia del nostro comune. Per fortuna si è risolta nel migliore dei modi. Di sicuro poteva essere gestita meglio, ma mi rendo conto che la Prefettura è oberata di lavoro, soprattutto sul fronte migranti, quindi può capitare che sfugga il controllo di qualche operazione». Il problema, infatti, era sorto proprio per la mancanza di comunicazione tra i due organi istituzionali.

La storia. Emblematica la storia di una delle rifugiate. Il marito è morto in Libia, prima di compiere la traversata del canale di Sicilia, lei invece è riuscita ad approdare in Italia insieme ai due figli, uno di 6 e uno di due anni. Doretta Tchana, profuga del Camerun, ha però deciso di allontanarsi arbitrariamente dalla struttura, troppe precarie le condizioni di vita a cui sarebbe stata sottoposta insieme ai suoi bimbi. L’altro pomeriggio alcune persone li hanno visti girovagare per strada e hanno allertato il 118. I paramedici dell’emergenza territoriale li hanno accompagnati all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, dove è scattata una gara di solidarietà per aiutarli. Tra i protagonisti della vicenda a lieto fine i carabinieri della stazione nocerina, in particolare il comandante Eduardo Fraiese e il maresciallo capo Antonio Nasti, che si sono mobilitati per risalire alle origini della famiglia e aiutarli in questo particolare momento dopo essere stati chiamati dall’ospedale. Dopo i dovuti controlli sono stati accompagnati in un centro d’accoglienza. Prima però le mamme di altri bimbi ricoverati in pediatria hanno raccolto indumenti nuovi per i piccoli, mentre gli infermieri hanno donato al centro alcuni pasti. In un post pubblicato su Facebook i carabinieri hanno ringraziato il personale della pediatria nocerina per la professionalità e la disponibilità con la quale hanno assistito al famiglia. Una storia di vera integrazione e accoglienza.

(ha collaborato

Salvatore D’Angelo