UNIVERSITA' DI FISCIANO

I presidi di facoltà si raccontanotra anedotti e sogni nel cassetto

Come orientarsi nella scelta accademica? Ci pensa la web radio degli studenti

E’ la pancetta il cruccio del rettore. Mentre il preside di Giurisprudenza, avrebbe voluto fare l’attore di prosa. E Ileana Pagani, austera preside di Lingue? Una schifosa calvinista. Almeno a sentire i suoi colleghi. E’ proprio vero che ogni preside è lo specchio della sua facoltà? Se l’è chiesto lo staff di Unis@und, la web radio dell’Università. Che ha deciso di realizzare una bussola per orientare gli studenti nella scelta dell’ateneo e del corso di laurea da seguire.
La formula - scelta da Francesco Colucci e Sandro Livrieri dell’ufficio stampa e dal docente Massimo De Santo, direttore dell’Ict a cui fa capo la radio - è divertente e provocatoria. Attraverso interviste radiofoniche a 360 gradi, sono direttamente i presidi a snocciolare vizi e virtù della propria facoltà. E a raccontarsi, dandosi un voto e confessando le proprie preferenze in termini di prosa, poesia, musica e cinema. La foto di gruppo che ne deriva è assolutamente godibile ed informale e rispecchia lo spirito del campus di Fisciano, dove la formazione e la ricerca camminano a braccetto con l’aggregazione e l’offerta di servizi altamente qualificati.
Esami e sport, corsi e feste, bocciature e tirocini, convivono perfettamente nel sistema disegnato con cura certosina dal rettore Raimondo Pasquino che, negli anni, è riuscito a cambiare il look di un luogo che rifugge lo status di "esamificio" scrollandosi di dosso la polvere del provincialismo. Del resto, ha saputo tessere una fitta rete di relazioni internazionali e recuperare l’antico strappo con la città...
L’obiettivo del progetto della web radio - "Autoscatto in facoltà" - è chiaramente quello di aiutare i maturandi a vederci chiaro, scaricando direttamente dal sito (www.unisa.it), in formato podcast, le "guide rapide" all’orientamento universitario. Ma oltre a saperne di più sull’offerta formativa e sulle opportunità di lavoro post laurea, si scoprono curiosità e vezzi dell’uomo (o della donna) al timone della facoltà. A partire dal rettore Pasquino che, dopo aver dichiarato la sua passione per Manzoni e per l’Iliade, confessa che, se potesse cambiare qualcosa del suo fisico, cambierebbe la pancia.
Il preside di Giurisprudenza, Pasquale Stanzione, con tono da affabulatore, ammette che il suo sogno nel cassetto sarebbe stato quello di fare l’attore di prosa.
La sua metafora di viaggio è chiaramente un ritorno ad Itaca e con onestà intellettuale non si fa problemi a dire che se potesse cambiare qualcosa della sua facoltà, eliminerebbe «qualche componente bizzoso». Senza polemiche e con la stessa trasparenza, pure Francesco De Simone, preside della facoltà di Farmacia, tracciando un bilancio della struttura da lui diretta ed elogiando gli insegnanti impegnati ed equilibrati, nicchia: «Naturalmente c’è qualche eccezione. C’è chi crede di essere insostituibile e qualcuno che pensa che le sue parole siano Vangelo».
Chi poi, immaginando un ingegnere, se lo figura gobbo, matematico, occhialuto e a digiuno di arte e letteratura, farebbe bene a ricredersi ascoltando le parole del preside della facoltà, Vito Cardone. Amante di Cervantes e Melville, ma anche di Lorca, Ungaretti e Leopardi, si dice senza falsa modestia "encantado" di essersi conosciuto e di aver promosso un convegno - che sta per diventare un volume -sul tema "L’ingegnere altrove". Per intenderci, dedicato a quegli ingegneri catturati dal motto sveviano del "fuori della penna non c’è salvezza", come Gadda e Musil, solo per citarne alcuni.
E se la facoltà fosse il set di un film? Sarebbe surreale, tuona deciso, e si chiamerebbe "Il fascino discreto dell’Ingegneria". Tolleranza prima di tutto («divento intollerante solo quando sento parlare di tolleranza zero»,) e consapevolezza del fatto che un docente «non elargisce conoscenze, ma è un agente provocatore che aiuta lo studente ad acquisire un metodo».
Di vita, aggiungiamo noi, prima ancora che di studio. Appare invece dolce e premurosa, come la mamma di tutti gli studenti, Maria Galante, preside della facoltà di Lettere. Il suo sogno nel cassetto? «Vederli tutti sistemati», dice con tenerezza. Per lei la scintilla tra lo studente e la facoltà si accende quando i ragazzi riescono a trovare risposte alle proprie curiosità intellettuali. E tra una lettura di Proust ed una di Marai, se la facoltà diventasse un set, il film sarebbe certamente "Ai confini delle nuvole".
Perché l’astrattezza degli uomini di lettere, non è sempre un falso mito. Della preside di Lingue, Ileana Pagani, non si può dire che non sia sincera. Il suo principale difetto? «I colleghi dicono che sono una schifosa calvinista - esordisce -In realtà sono pigra». Il suo ideale di studente: uno che sappia trasformare l’incertezza che spesso caratterizza i giovani «in quello che mio padre definirebbe "tirarsi su i pantaloni"». Perchè gli universitari «dovrebbero rendersi conto che non sono più bambini, anche se la nostra società considera tutti "ragazzi" fino a cinquant’anni».
I loro sogni nel cassetto? «Non li voglio conoscere. Sono il preside, non la mamma». Il rettore - ricorda la diretta interessata - l’ha definita «arrogante, scostante e impolitica». Il ruolo da leader tutta d’un pezzo le si addice, se tra gli autori di prosa preferiti cita, per primo, il certamente non "morbido" Tacito.
Parla invece nel segno dell’interdisciplinarietà il preside di Scienze Politiche Adalgiso Amendola. Il tratto principale del suo carattere? «Cura e tenacia nell’edificazione della gentilezza». Di una donna apprezza «bellezza e intelligenza» ed il suo studente ideale, animato da curiosità e spirito critico, farebbe bene «a non confondere la forma con la sostanza. Gli esami? Meglio in jeans che in giacca e cravatta». Se esistesse vivrebbe a Macondo (del resto, il suo autore preferito è Gabriel Garcia Marquez). E se gli chiedessero di girare un film, la sua Scienze politiche sarebbe la location ideale per "I cavalieri che fecero l’impresa".
Sul web anche l’intervista a Caterina Miraglia dell’Edisu (folgorata dall’incontro con Vincenzo Buonocore, che invita gli studenti a non cercare sempre scorciatoie e a non chiedere sconti aprioristici) e una scheda dell’ateneo che ne ripercorre le tappe dalla sua fondazione a oggi. In corso di realizzazione le interviste ai presidi Daniela Valentino (Economia e commercio), Luigi Reina (Scienze della Formazione) e Genoveffa Tortora (Scienze matematiche, fisiche e naturali).