L'INTERVENTO

I Piccoli Comuni risorsa per l'Italia

In ogni estate sono particolarmente apprezzate le piccole Comunità, con i tanti eventi tipici che organizzano e che fanno conoscere esperienze enogastronomiche di qualità, spirito di naturale accoglienza e squisita ospitalità, gradevole vivibilità, ragguardevoli tradizioni culturali ed artigianali. Purtroppo, terminate le settimane estive, cala il sipario sulla vita di queste Comunità, che rimangono sole di fronte a problemi gravi di spopolamento, perdita di servizi pubblici (scuole, poste, presidi sanitari, trasporto pubblico) contrazione delle attività economiche, isolamento crescente. Proprio muovendo dalla consapevolezza che i “Piccoli Comuni” rappresentano una Italia vera e profonda, da rispettare e sostenere per i valori che esprime e per le risorse spesso inutilizzate, con Ermete Realacci abbiamo condotto una vera e propria “battaglia” a livello parlamentare e politico e coinvolgendo diversi settori della pubblica opinione, in assoluta controtendenza rispetto alle scelte di fondo nelle decisioni di governo e nella legislazione, troppo concentrate sulla logica implacabile ma arida dei “numeri”. E così, alla fine della scorsa legislatura, siamo arrivati alla approvazione unitaria della legge n. 158 del 6 ottobre 2017, un provvedimento di iniziativa parlamentare, al fine di tutelare e valorizzare la “Piccola Grande Italia”. Una legge che consacra nel nostro ordinamento la realtà autonoma e peculiare dei Piccoli Comuni, come tali degni di una legislazione ad hoc. In tal modo è stato affermato un principio fondamentale e vincolante: nel riparto delle risorse e nella organizzazione dei servizi, tali Comuni hanno titolo per ricevere un trattamento differenziato, che vada ben al di là del numero di abitanti al fine di assicurare e promuovere la loro vita e la loro attività, in coerenza con l’innovazione voluta dal Parlamento. Ma la legge 158 non rappresenta un punto di arrivo, semmai di partenza, lanciando un messaggio preciso dal punto di vista innanzitutto culturale, poi normativo e finanziario: l’Italia, nella sua straordinaria bellezza, è fatta di grandi Città, aree metropolitane, zone urbane, ma anche di tanti piccoli borghi antichi, centri collinari e montani, aree interne, che possono svolgere un ruolo centrale nel rendere il nostro Paese suggestivo, unico ed inimitabile. Ora è urgente e necessario passare ad una integrale e coraggiosa applicazione della 158, con una virtuosa alleanza che unisca Comuni capaci di pensare ed agire insieme, Regioni con il dovere di fare di più e di mettere in campo misure specifiche, comunità locali in tutte le loro energie. In questo contesto il Parlamento è chiamato sia a un fermo confronto con i gestori dei servizi pubblici, come abbiamo già fatto con determinazione in VIII Commissione nel novembre 2017 con l’Amministratore delegato delle Poste, sia ad incrementare, in occasione di ogni provvedimento con impatti finanziari sugli Enti Locali, il Fondo istituito per questi Comuni nel bilancio dello Stato presso il Ministero dell’Interno. Questa è la mission che ci affida la nuova legge! Ed allora, senza timidezza, ma anzi con forza e tenacia, occorre tradurre il valore dell'identità, il senso di appartenenza, l’amore per le radici ed il proprio campanile, in un grande investimento che congiunga tradizioni, tecnologie ed innovazione, produzioni tipiche, agricoltura ed artigianato di eccellenza, bellezze paesaggistiche ed ambientali e capacità di intercettare segmenti nuovi e rilevanti della domanda turistica. Ed è un investimento che punta ad esaltare e rilanciare quel senso della comunità che vive naturalmente nei Piccoli Comuni. Speriamo che nei prossimi mesi Governo e Parlamento, sinora silenti in questo campo, facciano a pieno la propria parte!

* già deputato Pd