Piaza della Libertà

I periti: «Non era un’opera complessa»

Chiusa l’istruttoria dibattimentale del processo sul crollo

SALERNO. Chiusa l’istruttoria dibattimentale del processo sul crollo a piazza della Libertà. Alla prossima udienza potrebbero rendere dichiarazioni gli imputati. Subito dopo il giudice monocratico Marilena Albarano inviterà le parti alle conclusioni. Tra queste c’è l’avvocato Paolo Carbone che difende gli interessi del Comune di Salerno, costituitosi parte civile. L’accusa, invece, è rappresentata dai pm Mariacarmela Polito e Guglielmo Valenti. Il processo verte sul crollo del “settore 2” dove cedettero ben dodici pilastri.

All’udienza di ieri sono stati sentiti gli ultimi testi proposti dalle difese degli imputati. Il giudice ha sentito le testimonianze dei consulenti Nappi, Romano e Tabacco. Soprattutto si è dibattuto sul ruolo che avevano alcuni degli imputati e sulle mansioni che il loro compito richiedeva. I periti, inoltre, hanno tenuto a rilevare che l’opera in esame non è di quelle cosiddette complesse. Anzi piuttosto semplice, trattandosi di un solaio poggiato su pilastri. In nove rischiano la condanna: il collaudatore Massimo Della Casa, gli imprenditori Armando ed Enrico Esposito della Esa costruzioni che stava realizzando i lavori, i professionisti Sergio Delle Femine (in quanto direttore operativo delle strutture) e Marta Santoro (direttore dei lavori dal febbraio 2012), il funzionario comunale Antonio Ragusa che ha sostituito nel ruolo di responsabile unico del procedimento l’ex capo dell’ufficio tecnico Lorenzo Criscuolo (anche lui sotto processo), il direttore tecnico della Esa, Gilberto Belcore, e il vecchio direttore dei lavori Paolo Baia. Gli ultimi tre sono accusati anche di aver messo in pericolo la pubblica incolumità con le visite guidate effettuate prima del collaudo. Nel collegio difensivo compaiono, tra gli altri, gli avvocati Michele Tedesco, Arnaldo Franco e Giovanni Falci.

Il crollo risale al luglio del 2012 ed ha causato un danno al Comune di circa 7 milioni di euro: soldi necessari al consolidamento della piazza. Una somma consistente che, in sentenze, potrebbe essere riconosciuta al Comune. Si ritornerà in aula la prima decade di gennaio. ©RIPRODUZIONE RISERVATA