I grillini “gelano” De Luca

I parlamentari salernitani: non vogliamo sentir parlare di intese coi democratici

SALERNO. “No grazie”. Questa, in sintesi, la risposta dei parlamentari salernitani del M5S a Vincenzo De Luca, che martedì sera su facebook proponeva il dialogo con Grillo. In realtà il sindaco si riferiva alle vicende nazionali, ma i quattro parlamentari del M5S, in un comunicato diffuso ieri, scrivono che «non vogliono sentire parlare di intese con il Pd salernitano sul tanto declamato modello Salerno deluchiano». A De Luca ricordano che nel 2010, quandò si candido a presidente della Regione rifiuto il confronto con Roberto Fico, il candidato del M5S. Un episodio che non è stato affatto dimenticato. «Il Movimento 5 stelle- ha detto il neo deputato Angelo Tofalo – non ha prezzo, tutti conoscono in città la questione delle società miste, gestite da dirigenza selezionata solo ed esclusivamente in base all’appartenenza politica e alla fedeltà al loro primo cittadino e non certo scelta in base di reali competenze professionali. Andrebbero azzerati domani mattina tutti i vertici e i consigli di amministrazione delle partecipate e selezionata pubblicamente e in trasparenza la nuova classe dirigente della città».La deputata Silvia Giordano, invece, ha ricordato la vicenda dell’acqua. «A Salerno la gestione è stata un fallimento, la società Salerno Sistemi è stata accorpata all’interno di una holding privata a capitale pubblico, ignorando del tutto la volontà referendaria». Il senatore Andrea Cioffi critica la politica urbanistica: «Dal Crescent ai cinque porti cittadini c'è stato un continuo ed indiscriminato consumo del territorio cittadino. Inoltre non si contano più le aree pubbliche date in pasto ad interessi ed alla speculazione privata. I progetti faraonici non conclusi da anni hanno portato soltanto alla sperpero di denaro pubblico. Difficilmente il sindaco cambierà idea su questi aspetti pertanto la sua apertura è esclusivamente di facciata ma non di sostanza». Il deputato Mimmo Pisano, infine, sottolinea la carenza di partecipazione alle scelte: «Stiamo aspettando da 20 anni il regolamento per poter permettere ai salernitani di esprimere la propria opinione attraverso referendum cittadini. Inoltre in consiglio comunale ci è vietata la diretta streaming».

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