RIFIUTI

I giudici bocciano la Gesco «EcoAmbiente a Sardone»

Rigettati i ricorsi della partecipata del “Sa2”: «L’era dei consorzi è superata»

Maria Imparato e Massimo Consoli , ed il Comune di Giffoni, che non s’è costituito in giudizio. Ricorsi bocciati. E i motivi sono molteplici: in primis la “Gesco” è stata tradita dal tempo, ché l’autorizzazione rilasciata alla partecipata dei comuni del “Sa2” è scaduta il 31 dicembre scorso, e quindi «la società non vanta all’attualità alcun titolo per esercitare l’attività». Madre d’ogni perché, ad ogni modo, è il riordino del ciclo dei rifiuti, ridisegnato dall’ormai arcinota legge regionale 14 del 2016, «che - rammentano i giudici - assegna unicamente alle regioni ed ai comuni il governo della materia dei rifiuti e individua unicamente nell’Eda il soggetto preposto all’esercizio delle relative incombenze». Un’impostazione che ha superato la fase precedente, la seconda, quella dell’Ente Provincia con le mani nel pattume, e ancor di più la prima, quella «del sistema, ancora precedente, che affidava le funzioni gestionali ai consorzi di bacino e alle relative società strumentali».

A Sardone, fino a dicembre scorso, il ciclo dei rifiuti era ancora fermo a quella fase, la prima. Quella dei “Corisa”. Sorpresi, i magistrati di Largo San Tommaso agitano una vecchia relazione firmata proprio dal commissario liquidatore di “Gesco Ambiente”, Vincenzo Morriello : era un report di gestione di dicembre 2019. «Stupisce - tuonano i giudici - che lo stesso liquidatore sia pienamente consapevole della transitorietà della gestione in capo alla “Gesco” ». Citano un estratto di quella relazione: «Allo stato attuale si legge - sono in corso colloqui e trattative con l’Eda Salerno per il trasferimento dell’attività sociale ».

Insomma, sentenziano i giudici, «il superamento del sistema imperniato sui consorzi obbligatori di bacino ha determinato l’esaurimento dello scopo statutario dei consorzi stessi e delle società consorziate». In altre parole, venuta meno l’era dei consorzi, “Gesco” non avrebbe più ragion d’essere. Né d’avversare l’affidamento diretto da Eda a EcoAmbiente, ché le procedure negoziali può impugnarle solo chi potrebbe eventualmente aggiudicarsele. Non è il caso della “Gesco”, che appartiene al passato. Parola dei giudici.