I gestori: «Ok alle regole ma basta con le stangate»

Gli imprenditori propongono sconti e premialità sullo sversamento dei rifiuti Chiesti anche più controlli sulle autorizzazioni. Oggi i residenti al Comune

“Caso movida”: ora arrivano le proposte degli imprenditori del by night. Abolizione della tassa sui rifiuti nei mesi di chiusura dei locali; premialità per i gestori “ricicloni”; buste con un codice personalizzato; pagamento della Tares in base ai quantitativi di rifiuti realmente sversati. Questi i “suggerimenti” più significative dei gestori di pub e discoteche all’indomani del vertice al Comune con gli amministratori. Dopo gli ultimatum degli assessori alla Polizia locale, all’Ambiente e alle Attività produttive – rispettivamente Enzo Passa, Fortunato Palumbo e Marco Senatore – sul rispetto del regolamento e i correttivi da apportarvi, spuntano le proposte di alcuni gestori. Sebbene propensi ad accettare le novità di cui finora si è discusso, gli imprenditori non esitano a lanciare le proprie idee per una “movida sicura” ma anche per una razionalizzazione dei costi delle attività.

«Perché – chiede per esempio Gaetano Lambiase, del pub “Il Moro” – non provare la strada delle buste con codici personalizzati, in modo da pagare la Tares in base alla reale quantità di rifiuti conferiti?». Secondo Lambiase, non è giusto che si paghi la spazzatura tenendo conto solo dei metri quadrati di un locale e non del quantitativo di rifiuti prodotto. Ma c’è anche chi – come i soci del “Bad room”, Francesco Lorusso e Marco Rovezzi – chiede che sia data la possibilità di non pagare le rate dei rifiuti nei periodi di chiusura dei locali. «Da maggio a ottobre – spiega Rovezzi – noi siamo chiusi. Si tratta di cinque mesi,durante i quali non abbiamo introiti. Quindi, non ci sembra giusto pagare l’immondizia come quando siamo aperti».

Insomma, i responsabili dei locali chiedono un po’ di “elasticità”: certo, non per le norme che disciplinano la musica e le autorizzazioni, quanto sui costi delle imposte comunali che, uniti a fitti e altre spese, mettono a rischio le loro attività. Non acaso si parla anche di premialità per il conferimento all’isola ecologica. “Deve trattarsi di un incentivo importante – sostengono i gestori – che deve stimolarci a portare il materiale differenziato nell’isola”. Ciro Mosca, di “Aumm aumm” – il cui figlio Antonio, titolare del “Tirovino”, è stato raggiunto da un ordine di chiusura temporanea del locale per reiterate violazioni – insiste poi sulla necessità di verifiche sulle attività svolte, probabilmente senza averne titolo: «Finalmente si mette ordine – concorda Mosca – ma lo si deve fare per tutti. Non intendiamo farci la “guerra”. I controlli vanno fatti non solo per brevi periodi ma sempre; vogliamo capire se i ristoranti possono fare feste private e se strutture “culturali” possono fare discoteca. Finora, a questi quesiti non è mai stata data risposta». Alla “identità perduta” pensa invece il presidente di Confcommercio, Luigi Trotta: «Per colpa di pochi si paga in tanti – dice – La città si è sempre distinta per la sua raffinatezza ma, in questa fase, non è più punto di riferimento per nessuno».

E oggi, prima di stilare le nuove regole, parola ai residenti che, oggi al Comune, chiederanno “tolleranza zero” contro i trasgressori.

Annalaura Ferrara

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