I “fuoriusciti” Udeur contro Mastella «Battutine inutili»

«Non ha indagato sui motivi del nostro gesto grave ignorando il problema dello scarso peso dei moderati»

«Non sono sciocchezze, non possono essere prese alla leggera»: è questo lo slogan-manifesto dei “fuoriusciti” dai Popolari Udeur di Nocera Inferiore. Slogan scandito a voce alta in una nota diramata all’indomani della tappa nocerina di Clemente Mastella. Un appuntamento concluso dall’europarlamentare del Ppe con un “buona fortuna” per commentare la scelta di chi dal partito si è allontanato pur avendone – lasciano intendere gli autori della missiva – scritto le migliori pagine. Non solo entro i confini, limitati, di Nocera Inferiore.

«In momenti politicamente delicati come quelli che attraversiamo – recita la nota di quanti non c’erano venerdì, Rita Pisanzio e Guido Tafuro innanzitutto - si dovrebbe cercare di capire le motivazioni profonde che sottendono a gravissime azioni. Non è corretto né utile rimuoverle semplicisticamente demonizzando l’azione e discriminando l’attore del gesto. Ma, soprattutto, non ci si può nascondere dietro battutine salaci e pungenti o dietro titoloni di facciata. Se poi il titolo roboante dell’incontro serviva, come dicono alcuni, a dimostrare che il partito c’è, sarebbe stato meglio organizzarlo in qualche altro comune. A Nocera Inferiore l’Udeur c’è sempre stato. Lo dimostra il numero di consiglieri comunali che ha sempre fatto eleggere e la classe dirigente che il partito ha sempre avuto in questa città. Per merito di uomini come Salvatore Arena in tempi passati e Pasquale D’Acunzi attualmente. Non a caso l’altra sera (venerdì al liceo classico) erano assenti entrambi».

Rincarando la dose, i “fuoriusciti” scrivono ancora: «Ci aspettavamo, l’altra sera, che si parlasse veramente di un progetto dei moderati italiani. Abbiamo sentito parlare, invece, di Renzi e Bersani nonché di Grillo e Berlusconi, come se a queste persone stessero a cuore le vicissitudini dei moderati. Si è parlato, insomma, di massimi sistemi e del sesso degli angeli senza far mai trasparire quale fosse il progetto vero dei moderati italiani del ventunesimo secolo. Proprio oggi che è caduta una maschera. Quella del bipolarismo obbligatorio. Proprio oggi che è nato non un tripolarismo, ma addirittura un quadripolarismo. La vera tragedia è che noi popolo dei moderati, ancora una volta non incidiamo su questi percorsi. Forse era di questo che dovevamo parlare, caro presidente, e forse sarebbe stato meglio che tu, l’altra sera fossi stato Clemente non soltanto di nome ma anche di fatto».

Patrizia Sereno

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