I filmati delle telecamere per trovare gli attentatori

La mancanza di testimonianze rende difficile le indagini sulla bomba carta Gli investigatori seguono la pista della guerra intestina tra i tifosi della Cavese

Proseguono le indagini per scoprire chi ha posizionato la bomba carta che all’alba di venerdì è esplosa davanti al bar “Insomnia Caffè” di via Mandoli, danneggiando la saracinesca del locale pubblico e due auto in sosta. Il bar è gestito da Terenzio Giordano, uno dei capi della tifoseria della Cavese e per questo motivo è frequentato abitualmente da numerosi sostenitori della squadra biancoblù.

Gli inquirenti a distanza di quarantott’ore dall’esplosione non hanno ancora abbandonto alcuna pista, ma le prime risultanze delle indagini e qualche riscontro sembrano orientare il lavoro delle forze dell’ordine proprio verso gli ambienti della tifoseria cittadina. Nonostante un’eloquente mancanza di testimonianze che stende un velo di omertà sull’intera vicenda – e scartata, sembra, la pista dell’intimidazione a scopo estorsivo – si fa strada l’idea che alla base del gesto possa esserci una rivalità fra gruppi della stessa tifoseria. Meno probabile, invece, che l’esplosione in via Mandoli possa essere l’effetto di una guerra tra tifoserie di comuni diversi.

La pioggia di Daspo – i provvedimenti di polizia che vietano ai tifosi violenti l’accesso alle manifestazioni sportive – che ha recentemente colpito i tifosi della Cavese, gli ultimi dei quali appena un paio di giorni fa per un totale di quasi cento disposizioni restrittive, ha effettivamente alimentato qualche dissidio all’interno della tifoseria metelliana, ed è proprio lungo questa stretta strada che si stanno muovendo gli investigatori. Di certo c’è che le indagini degli agenti della polizia di Stato, diretti dal vicequestore aggiunto Marzia Morricone, proseguono senza tregua e per il momento si concentrano soprattutto sulla visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza e di quelle che presidiano gli accessi alla zona a traffico limitato: lo scopo è ricavare qualche indicazione che possa consentire di risalire agli attentatori, ma soprattutto capire in che direzione si sono allontanati dopo aver posizionato la bomba carta.

Nell’esplosione in via Mandoli, oltre alla saracinesca e alla vetrata del bar Insomina Cafè, sono state danneggiate anche due vetture in sosta davanti al locale: una Lancia Y e una Volkswagen Lupo. La deflagrazione inoltre è stata avvertita a notevole distanza.

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